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Fontana e Gnoli all’apice del loro splendore. Christie’s prepara la grande asta di Parigi

Domenico Gnoli, Giro di collo 15 1⁄2, 1966 (estimate €1,500,000-2,500,000)
Domenico Gnoli, Giro di collo 15 1⁄2, 1966 (stima €1,500,000-2,500,000)
Alla Thinking Italian di Christie’s, in programma a Parigi il 20 ottobre 2023, si aggiungono un’opera di Lucio Fontana e una di Domenico Gnoli. É già una delle aste più attese della seconda parte dell’anno.

L’avevamo anticipato, lo ripetiamo: il mondo dell’arte ha già la testa a Parigi. In particolare, la settimana da cerchiare sul calendario è quella di Paris+ par Art Basel, fiera che alla sua seconda edizione è già un punto di riferimento assoluto per il sistema, nonché catalizzatore di eventi e interessi.

Non a caso Christie’s l’anno scorso aveva già presentato l’asta Thinking Italian sotto la Tour Eiffel, strappando anche un record mondiale per Boetti, poi battuto da Sotheby’s qualche settimana dopo. Ora la casa d’aste ci riprova, programmando nuovamente l’asta per il 20 ottobre 2023, sempre a Parigi.

Se per i dettagli completi dovremmo aspettare settembre, Christie’s ha già rilasciato qualche dettaglio sull’evento: due importanti highlight, realizzati da due degli artisti italiani più apprezzati del momento.

Il primo è ormai un classico di tutte le aste più importanti, qualsiasi sia la latitudine dove vengono esitate. Parliamo di Lucio Fontana, maestro dello spazialismo e superstar del mercato internazionale. Qui è presentato con un Concetto Spaziale del 1961, dai toni ocra e dalla superficie spessa, resa materica dai vari strati di pittura che sono andati sovrapponendosi.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1961 (estimate €300,000-400,000)
Lucio Fontana, Concetto Spaziale, 1961 (stima €300,000-400,000)

Un lavoro maturo dell’artista, che aveva iniziato a sperimentare i suoi Buchi dall’inizio degli anni Cinquanta, e che in quest’opera riesce a rendere al meglio il doppio binario di cui si costituisce. Da una parte la traccia sensibile del movimento della mano dell’artista sulla tela; dall’altra l’ideale (ma anche concreta) apertura di un varco tra la dimensione bidimensionale del quadro e ciò che, nell’inesplorabile, si cela dietro di essa. La stima è di 300-400 mila euro.

Il secondo è invece un nome che si sta ritagliando il suo spazio sul mercato internazionale negli ultimi, soprattutto grazie alla mostra che Fondazione Prada gli ha dedicato a Milano tra il 2021 e il 2022. É Domenico Gnoli, all’asta con un lavoro iconico, appartenente al suo periodo migliore, gli anni Sessanta. Giro di collo 15 1⁄2 arriva sul mercato dalla prestigiosa raccolta del collezionista svizzero-polacco Jan Kruger (1928-2008).

Anche lo storico espositivo non è da meno, avendo partecipato a Documenta Kassel nel 1968 e alla celebre mostra Italian Metamorphosis, curata da Germano Celant al Guggenheim di New York nel 1994. Come in molti dei suoi lavori, anche qui Gnoli ha isolato un dettaglio di realtà, il collo di una camicia, elevandolo quasi a un mondo a se stante. Sempre presente, inoltre, quello strano contrasto tra il tono asettico dell’iperrealismo e la tenera intimità dei soggetti. Un mix valutato in questa sede 1.5-2 milioni di euro.

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