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Gli splendori del Grand Tour in un nuovo volume di Franco Maria Ricci

Caspar van Wittel, Veduta di Castel Sant Angelo a Roma, Musée de Beaux-Arts,Rouen, credit Photo Josse_Bridgeman Images
Grand Tour d’Europa, FMR, 2023

Il catalogo della prestigiosa casa editrice Franco Maria Ricci si arricchisce di un nuovo volume, “Grand Tour d’Europa”, che racconta le bellezze paesaggistiche e monumentali italiane ed europee, splendidamente illustrato e arricchito da interessanti saggi di specialisti del settore

All’interno della letteratura odeporica europea, i diari e le memorie di quegli artisti e intellettuali che, sulle orme di Goethe, percorsero l’Italia alla scoperta della sua arte e dei suoi paesaggi, occupano sicuramente un posto d’onore. Con il nome un po’ altisonante di Grand Tour s’intende un viaggio attraverso le capitali e le più importanti città europee, con l’Italia come destinazione finale; un viaggio alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e artistiche, con il mito del classicismo. Fu così che intellettuali e artisti britannici, olandesi, tedeschi, francesi, svizzeri, si misero in viaggio.

Il Grand Tour, com’è ancora oggi universalmente noto quel tipo di viaggio a metà fra turismo spassionato e ricerca culturale, costituisce ancora oggi un capitolo importante per conoscere l’Italia fra Settecento e Ottocento, perché come ha scritto argutamente Indro Montanelli, “soltanto i memorialisti stranieri riescono a dirci com’era fatta l’Italia”; causticità del grande giornalista e scrittore a parte, è un fatto che dalle esperienze degli stranieri nell’Italia dell’epoca si ricava un ritratto discretamente fedele di quell’Italia popolare e colorata, fatta di osterie, scene di vita quotidiana in cui gli splendori si combinano con l’incuria, la gioia alla mestizia.

Caspar van Wittel, Veduta di Castel Sant Angelo a Roma, Musée de Beaux-Arts,Rouen, credit Photo Josse_Bridgeman Images

Dal punto di vista estetico, il volume di FMR è un compiuto esempio di gioiello editoriale, arricchito da splendide immagini formato testo che riproducono opere d’arte che hanno per tema i paesaggi del Grand Tour, dal Golfo di Napoli al parco della Reggia di Caserta, dalle Cascate di Tivoli al Tevere che attraversa Roma, così come di grandiosi monumenti quali il Pantheon, e ancora i ritratti di quei personaggi, donne comprese, che si lanciarono nell’avventura del Grand Tour.

Ma non soltanto di immagini è fatta la sostanza di questo prezioso volume: in apertura, il saggio di Nicholas Foulkes racconta l’importanza del Grand Tour nella cultura internazionale in particolare per quella britannica, e ne ripercorre la storia e le origini citando esempi ed echi che giungono fino ai giorni nostri, da William Beckford a James Boswell. Un colorato ritratto del Grand Tour, i percorsi sul quale avveniva (spesso stradette accidentate) che contemplavano anche il passaggio delle Alpi, i pericoli e le aspettative cui andavano incontro i viaggiatori dell’epoca.

Antonio Joli, Roma, Veduta con Colosseo e Arco di Costantino, olio su tela, Collezione privata, Credits Lampronti Gallery, London

Fernando Mazzocca ricostruisce invece gli aspetti più strettamente artistici, perché non pochi erano gli stranieri mossi dall’interesse per l’arte e l’archeologia, per monumenti e dipinti che si potevano ammirare soltanto in Italia. Le capitali europee, infatti, costituivano una sorta di “capitoli introduttivi” a una narrazione che aveva appunto il suo centro nella Penisola. Non soltanto Roma con le sue memorie antiche e le splendide basiliche cristiane, ma anche Firenze, Napoli e Venezia, e i loro dintorni, dove ammirare dipinti antichi, in particolare quelli legati al Rinascimento, da accostare alla colorata vita quotidiana che costituiva un argomento d’interesse non minore, tanto da essere il soggetto di numerose pitture realizzate dagli stranieri.

Attilio Brilli, infine, dedica le sue pagine anche agli aspetti europei del Grand Tour, soffermandosi su Parigi, Versailles, i paesaggi delle valli della Loira e del Reno, che i viaggiatori diretti in Italia quasi sempre attraversavano, prima appunto di approdare a Milano (per molti la cerniera fra l’anima germanica e quella latina, per Lady Morgan “la città degli ideali incompiuti”), Venezia (che godeva fama di città sensuale e libertina), Firenze (che letteralmente commosse Stendhal per la sua bellezza) Roma antica, rinascimentale e barocca con il suo fascino decadente e la Campagna con la sua incantata solitudine, Napoli e il suo mare, rutilanti di suoni, colori, odori. Approfondisce il volume un’antologia letteraria curata da Brilli con brani tratti dagli scritti di illustri viaggiatori, che ci restituiscono intatto il fascino che l’Italia esercitava all’epoca (e spesso continua a esercitare malgrado tutto) sugli stranieri: dai Musei Vaticani visitati di notte da William Gillespie, passando per le emozioni di John Ruskin mentre fa il suo ingresso a Venezia, fino alle impressioni di Chateaubriand davanti alla magnificenza del Vesuvio.

Felice Giani, Giovanni Campovecchio, Capriccio con la Basilica di Massenzio, ca. 1790, Collezione privata, Credits Galleria Carlo Virgilio & C- Roma

Il Grand Tour non è soltanto un viaggio, è anche una filosofia per scoprire il mondo, apprezzandone la bellezza e godendone in maniera lenta, con rispetto e attenzione. Una filosofia che forse varrebbe la pena riscoprire.

Abraham-Louis-Rodolphe Ducros , Veduta della grande cascata di Tivoli, seconda metà XVIII secolo, Collezione Franco Maria Ricci. Archivio fotografico Franco Maria Ricci

Grand Tour d’Europa
168 pagine
Franco Maria Ricci Editore, 2023

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