Per la sua prima partecipazione alla fiera Armory Show, la Galleria Poggiali di Firenze, Milano e Pietrasanta presenta una selezione di opere di Claudio Parmiggiani e Erwim Wurm, artisti eterogenei ma accumunati dalla qualità della loro poetica e dal riconoscimento che i loro lavori già ottengono in Italia e all’estero.
Ad un artista storicizzato come Claudio Parmiggiani, Galleria Poggiali accosta il nome più recente ma di fama internazionale di Erwin Wurm, l’artista austriaco che lo scorso anno ha presentato una sua personale presso la sede della galleria a Firenze.
Il progetto si propone di indagare il rapporto tra due artisti di fama internazionale, l’artista italiano Claudio Parmiggiani e l’artista austriaco Erwin Wurm. Da un lato le opere appartengono alla produzione più storica di Pamiggiani degli anni ’70. Dall’altro, la produzione più recente delle opere di Wurm. La pratica di Claudio Parmiggiani si occupa dei temi dell’assenza, dell’inevitabile passaggio del tempo, della frammentazione e del silenzio con motivi ricorrenti come polvere, fuoco, vetro, ombre e spazio vuoto. Il suo lavoro dimostra un profondo interesse per il nostro passato artistico, storico e morale.
Wurm si interessa agli oggetti di uso quotidiano come chiodi e viti per creare sculture mozzafiato che portano a mettere in discussione esattamente cosa definisce una scultura. Il lavoro di Wurm implica il processo di utilizzo di un oggetto banale per poi ingrandirlo, curvarlo o distorcerlo in qualche modo. Il suo scopo è incuriosire lo spettatore spingendolo a guardare più da vicino la scultura per trovarne il vero significato. Le ricerche di entrambi gli artisti mirano a stabilire una relazione con lo spettatore che è invitato a guardarle con attenzione e a riflettere su di esse. Tuttavia, nonostante entrambi gli artisti siano interessati ad utilizzare materiali poveri, il risultato delle loro opere è completamente diverso. Parmiggiani riflette su ciò che resta in disparte e lo eleva mentre Wurm distorce i materiali creando sculture per criticare la superficialità della cultura contemporanea.
GLI ARTISTI
Claudio Parmiggiani (Luzzara, 1943), tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, è un artista raro. Il suo volontario “esilio” dalla scena artistica italiana, il suo ostinato silenzio da oltre quarant’anni, valgono, nel mondo artistico di oggi, come una presa di posizione di una radicalità pressoché unica. In un contesto in cui la confusione dei valori è la regola, la sua è divenuta una presenza morale e il suo silenzio un’autorità critica. Volutamente lontano dalla moda, e lontano da gruppi o movimenti, Parmiggiani ha saputo sviluppare un linguaggio innovativo, personale e allo stesso tempo profondamente universale. I suoi materiali sono polvere e cenere, fuoco e aria, ombra e colore, luce e pietra, vetro e acciaio, sangue e marmo. Assemblando questi frammenti del mondo, fa nascere immagini insolite che, nella loro tragica bellezza, ci sembrano stranamente familiari.
Erwin Wurm (Bruck an der Mur, 1954) vive e lavora a Vienna, a Limberg, e a New York. È noto per il suo approccio umoristico al formalismo. La mostra organizzata nella sede di Firenze della Galleria Poggiali, aperta fino al 18 marzo, è la prima realizzata in Italia, e raccoglie circa ventidue opere: si tratta di oggetti distorti, esagerati, gonfi che ritraggono aspetti centrali nella società contemporanea come l’auto, il cibo massificato, la casa, il consumismo, riletti con ironia e acume attraverso l’alterazione della loro abituale versione.
LA GALLERIA POGGIALI
Fondata a Firenze nel 1984 da Alessandro Poggiali, la Galleria Poggiali, inizialmente si è focalizzata principalmente sul lavoro dei maestri del ‘900 italiano. Con il passaggio di testimone alla seconda generazione di galleristi, i figli Lorenzo e Marco, la galleria si avvicina ad artisti nazionali di risonanza internazionale, quali Enzo Cucchi, Luigi Ontani e Gilberto Zorio.
Mettendo a frutto la loro educazione avvenuta nel mondo dell’arte, Lorenzo e Marco – affiancati dal padre Alessandro – hanno implementato il programma di galleria, mantenendo pur sempre un occhio per gli artisti storicizzati ma introducendo un’accurata ricerca di artisti emergenti. Agli artisti storicizzati Cucchi e Zorio, si affiancano quindi artisti di grande fama e spessore quali Eliseo Mattiacci, Claudio Parmiggiani, Arnulf Rainer, Domenico Bianchi ed Erwin Wurm mentre nel filone degli artisti emergenti si annoverano esponenti del panorama internazionale come Kennedy Yanko, Basil Kincaid, Miguel Angel Payano, Benedikt Hipp e Alexander Diop.
A rafforzare il programma di galleria, l’ampliamento degli spazi. Nel 2009 la Galleria Poggiali si ingrandisce aprendo una sede a Pietrasanta, rinomato centro artistico del litorale toscano che, oltre ad essere il luogo di incontro tra i due galleristi e Fabio Viale, rende possibile l’intensificarsi dei rapporti con Luca Pignatelli e con il duo Goldschmied & Chiari. Lo spazio viene suddiviso in due parti, Ex Fonderia e Project room, a dimostrazione della volontà dei due galleristi Marco e Lorenzo Poggiali di continuare un programma che presenta parallelamente artisti storicizzati ed artisti emergenti. In seguito al successo di Pietrasanta, nel 2018 la galleria apre la sua terza sede a Milano per accentuare la sua vocazione al monitoraggio di giovani artisti internazionali che si alternano con progetti espressamente concepiti nello spazio di Foro Buonaparte 52.