Chi ha stampata nella mente l’immagine di quella apocalittica ferita aperta sulla facciata di Palazzo Farnese, come anche su quella di Palazzo Strozzi, si ricorderà che tali opere iconiche e impressionanti furono concepite e realizzate con certosina pazienza da JR. Ma come saranno state realizzate? Come ha fatto l’artista francese a ottenere dei trompe-l’œil che avrebbero fatto invidia persino all’Andrea Pozzo che affrescò la volta di Sant’Ignazio? Per scoprirlo, sarà visitabile fino al 9 ottobre la mostra Ferita, negli ambienti della succursale romana di Galleria Continua, presso l’Hotel St.Regis.
Tra le opere esposte, infatti, i visitatori potranno vedere i lavori preparatori, chiamarli bozzetti sarebbe troppo riduttivo, alle installazioni monumentali Punto di fuga, e, appunto, Ferita, oltre a poter vedere un nucleo di piccole opere storiche, in mostra nel Cabinet de curiosités della galleria. A destabilizzare la prospettiva dello spettatore, è presente in mostra anche l’illusione ottica visionaria con la Tour Eiffel a cavallo di un baratro, lavoro che l’artista ha voluto bissare con un’opera site specific creata appositamente per l’occasione, in cui a emergere da una sorta di precipizio scavato nella roccia – la cui illusione ottica sarà la gioia di chi soffre di vertigini – è una veduta di Roma.
Durante la conferenza stampa l’artista ha tenuto a sottolineare la natura libera e indipendente del suo lavoro, che egli ha sempre finanziato attraverso la vendita delle sue opere. Il rapporto con le gallerie, peraltro, è visto da JR come fase fondamentale per la conoscenza e la protezione dei suoi lavori, quasi sempre effimeri. E per chi fosse a Parigi, in queste settimane è visibile una nuova finzione ottica escogitata da JR, di cui è rimasta vittima questa volta la facciata del Palais Garnier dell’Opéra di Parigi, bucata – per finta, si intende! – a mostrare una sorta di ciclopica grotta.