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Sotheby’s. Un monumentale dittico di Joan Mitchell potrebbe battere il record per l’artista astratta

Joan Mitchell, Sunflowers, 1990–91. COURTESY SOTHEBY'S Joan Mitchell, Sunflowers, 1990–91. COURTESY SOTHEBY'S
Joan Mitchell, Sunflowers, 1990–91. COURTESY SOTHEBY'S
Joan Mitchell, Sunflowers, 1990–91. Courtesy Sotheby’s
Un monumentale dittico di Joan Mitchell potrebbe battere il record per l’artista astratta. Sotheby’s stima infatti oltre 20 milioni di dollari Sunflowers (1990–91), in asta a novembre a New York.

Il dipinto, intitolato Sunflowers (1990–91), proviene dalla collezione personale di John Cheim, cofondatore dell’influente galleria newyorkese Cheim & Read. Mitchell regalò Sunflowers a Cheim poco dopo aver terminato il dipinto nel 1991. Da quel momento l’opera ha preso parte a numerose e importanti mostre che ne hanno costruito e aumentato valore. Per ultima, ma non per importanza, l’esposizione Monet-Mitchell presentata alla Fondation Louis Vuitton di Parigi all’inizio di quest’anno. É addirittura apparso in un film, Sei gradi di separazione, diretto nel 1991 da Fred Schepisi.

Ora l’opera, nella Contemporary Evening Sale che Sotheby’s ha in programma per novembre, a New York, punta diretta a un nuovo record d’asta per Joan Mitchell. L’obiettivo è superare i 16,6 milioni di dollari con cui Christie’s nel 2018, a New York, ha venduto Blueberry (1969).

Tra gli altri punti salienti della collezione Cheim che saranno venduti insieme a Sunflowers c’è un Untitled di Mitchell del 1960 (3,5-4,5 milioni di dollari), un calco del 1990 di una scultura della serie Personages di Louise Bourgeois (1,8-2,5 milioni di dollari), il ritratto di Alice Neel del 1972 Jackie Curtis as a Boy (1,5–2,5 milioni di dollari), l’opera su carta di Jean-Michel Basquiat del 1983 No Hay Crimen © (oltre 1,8 milioni di dollari) e una scultura senza titolo di Lynda Benglis del 1970 (200-300 mila dollari).

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