Print Friendly and PDF

Il cadavere squisito di Chiara Sorgato fa rinascere un ex macello

Chiara Sorgato, elemento animali, olio su cartone vegetale 70x100 cm e olio su acciaio cotto 100x100 xm, 2023
Chiara Sorgato, elemento funghi, dettaglio, olio su cartone vegetale 70×100 cm, 2023

Luci rosate, profili di carne, patine di unto, ombre di grasso. Un ex macello diventa un hub culturale, il cui cuore pulsante sarà uno spazio espositivo per l’arte contemporanea. Nasce Quintoquarto, da una idea di Sofia Alberti e la curatela di Luca Zuccala. Siamo nella zona sud-ovest di Milano, nel comune di Trezzano sul Naviglio. Qui dove fino a pochi anni fa funzionava un vero e proprio macello, ora, la monumentale cella frigorifera è stata convertita in contenitore di ricerca contemporanea. La cella in questione rappresenta una delle sale nevralgiche di tutto il complesso, il posto dove venivano portate le carcasse delle bestie per essere macellate. Agli artisti invitati verrà chiesto di lavorare a tu per tu con l’ambiente, in osmosi con le sue peculiarità storiche e culturali. L’obiettivo primo sarà quello di abitare un luogo così connotato e denso di memoria enogastronomica risaltandone l’identità, portando nuova linfa e significati, nonché inedite chiavi di lettura. In questa maniera gli artisti avranno modo di trasformare e far rivivere il luogo attraverso la loro lente geniale e privilegiata.

Per il primo appuntamento inaugurale, il curatore ha invitato Chiara Sorgato (1985), pittrice italiana dal lungo curriculum internazionale. Il progetto, concepito su misura per gli spazi dall’artista, verte su uno dei punti di riflessione chiave che condizionano uno spazio di un macello: quello di vita e morte, la loro relazione, il loro dialettico e ciclico essere e divenire, in un intreccio poetico. Da qui, il titolo della mostra, in scena dal 29 settembre, che vuole affrontarne e tradurre la tematica in una maniera complessa e profonda, rivelando al contempo una colta leggerezza e ironia: Cadavre exquis. Il “Cadavere squisito” del gioco di composizione libera verbale surrealista degli anni Venti del Novecento. Il “cadavere pittorico” di Sorgato è un organismo, al contempo vivo e morto, che si (de)compone in una installazione di diversi pannelli allestiti nel centro del salone, come quinta scenica. Come un unico organismo in cui addentrarsi, Sorgato realizza un grande cuore di frattaglie universali da vivere e attraversare. L’organismo pittorico teatrale è il risultato di cinque pezzi raffiguranti le cinque categorie di elementi naturali: terra, acqua, vegetali, funghi, animali. Si parte dal microcosmo di ogni elemento-dimensione per raggiungere il macro mondo-struttura. Il tutto calibrato nella sapiente resa pittorica di Sorgato, una pellicola geologica, fatta di olio terra carne, stesa su tre differenti supporti che riflettono i materiali utilizzati storicamente nella cella: alluminio (ferro), plexiglass (plastica), cartone (carta). Lateralmente, a chiosa e riverbero dalla installazione centrale, a mo’ di appendici o bracci, si troveranno cinque dipinti su carta che riprenderanno dei dettagli dell’opera e ad essa saranno tematicamente connessi.

Chiara Sorgato, elemento animali, olio su cartone vegetale 70×100 cm e olio su acciaio cotto 100×100 xm, 2023

La ricerca di Sorgato si esplica perfettamente nelle sue stesse parole:

Il cuore dell’esposizione sarà l’installazione centrale. Il mio desiderio è rendere al meglio, sia visivamente sia idealmente, l’interconnessione tra i differenti elementi della natura e il principio di necessità che li connette. Un rapporto di vita e morte, ma pure di sostentamento reciproco. Per questo l’installazione rappresenterà una sorta di chimera articolata non con diverse parti di altrettanti animali, ma con quelle rappresentati cinque categorie di elementi naturali: terra, acqua, vegetali, funghi e animali. Sottendo dunque non solo l’ovvio rispetto verso il ciclo che conduce da un elemento ad un altro, ma propriamente l’impossibilità che tali parti possano esistere senza le altre. In un luogo come un macello, d’altro canto, vita e morte necessariamente si intrecciano, io trovo in modo poetico.

L’idea inoltre riprende anche il gioco surrealista del cadavre exquis, ironia della sorte. Ai fini della rappresentazione ho scelto di dipingere tali elementi in modo niente affatto didascalico o immediatamente riconoscibile. Terra, acqua, animali e via dicendo sono raffigurati prevalentemente come se fossero visti al microscopio e viene da sé che risulta alquanto difficile discernere se ciò che è rappresentato afferisca ad uno o ad un altro elemento. E’ infatti mia volontà sottolineare che sia in ambito della chimica organica sia nell’ambito delle particelle sub atomiche, la materia si rassomiglia più di quanto ci aspetteremmo.

La scelta dei materiali è fatta nel rispetto di quelli utilizzati nel macello, pertanto plastica (plexi), carta e metallo. Oltre a questo l’uso sia del metallo sia del plexi collabora nel fare integrare perfettamente l’installazione allo spazio circostante, mediante le trasparenze e i giochi dei riflessi. Pure ad “assimilare” il fruitore dentro l’installazione facendone una componente attiva. Circa i riflessi, nel pannello dedicato alla particella di acqua, l’alluminio è particolarmente smerigliato (al fine di rendere una verosimiglianza con il riflesso dell’acqua) mentre riguardo le cellule animali il pannello è decisamente più specchiante, così che il fruitore possa giustamente specchiarsi nella parte di opera che meglio lo rappresenta.

Chiara Sorgato, funghi, dettaglio, olio su cartone vegetale 37×52 cm, 2023

Infine i dipinti su carta che riprendono dei frammenti dell’installazione, vedranno tali particelle raffigurate all’interno di uno spazio paesaggistico tra il metafisico e il fitomorfico. Scopo è rendere con la massima dignità e attribuire la corretta importanza anche a quelle piccole cellule e molecole. In questo senso la rappresentazione un po’ fa il verso, un po’ si ispira all’iconografia ritrattistica che pomposamente vede raffigurato il soggetto inserito in un contesto paesaggistico/rupestre/collinare e via discorrendo.

Specifico infine che relativamente alle cellule animali, esse saranno sia rappresentate come da visione al microscopio, sia liberamente interpretante riprendendo anche alcune parti di carcasse. Per meglio spiegare, cellule e frammenti di carcasse interagiscono nella parte dedicata agli animali.

I vari “pezzi” di cui si compone l’installazione ricordano i pezzi che vengono tagliati e venduti alla distribuzione grande o piccola in ambito alimentare. Il luogo in sé è una vecchia cella frigorifera, che solitamente continente sia carcasse integre e complete, appese, sia pezzi già divisi.

Chiara Sorgato, food YOU love, digestion YOU ate, olio su tela 150×100 cm, 2023

Quintoquarto

Il nome del progetto nasce dalla volontà di legare l’arte a qualcosa che solitamente è considerato uno scarto. Il quinto quarto in macelleria infatti fa riferimento alle frattaglie dell’animale (cuore, polmoni e fegato), i tagli meno nobili che vengono gettati. É la parte nascosta all’interno dell’animale, un qualcosa di invisibile all’occhio umano che ancora oggi è uno scarto. Allo stesso modo la cella frigorifera rappresenta un involucro all’interno del quale venivano esposti, in attesa, i corpi senza vita di bovini, maiali, ovini e pollame. Sugli stessi ganci oggi troviamo appesi quadri, installazioni e sculture che permettono ad un luogo di “morte” di elevarsi ai multiformi linguaggi dell’arte. La parola “art” viene così racchiusa all’interno di quel quinto di un quarto che in realtà non esiste, o meglio, esiste ma non viene considerato.

La missione è quella di dare nuova vita a delle celle frigorifere in disuso, attualmente utilizzate come depositi. Avvicinare e rendere accessibile l’arte contemporanea ad un pubblico il più vasto possibile. Aumentare il coinvolgimento della comunità e dei giovani lavoratori, utilizzando l’arte come potenziamento della consapevolezza del luogo in questione e strumento trasformativo. Mostrare il dietro le quinte di due mestieri, apparentemente differenti, dando voce ai processi creativi che si celano all’interno.

Non solo arte contemporanea. Ma cultura a tutto tondo. Quinto quarto offre una prospettiva unica sui linguaggi della contemporaneità, uno sguardo attento che aiuta a cogliere il presente senza tralasciare la storia di cui siamo parte. Poesia, performance, musica, street art, gastronomia.

Chiara Sorgato, elemento vegetale, dettaglio, olio su vetro sintetico 100×100 cm, 2023

Chiara Sorgato

Nata a Padova nel 1985, da anni Chiara si occupa di temi socioculturali legati all’attualità come il rapporto tra culture e religioni, la condizione femminile ed i conflitti tra parti sociali. Le sue opere portano all’occhio ma anche all’orecchio dei visitatori alcune delle domande più audaci e scomode legate all’analisi della nostra contemporaneità, partendo sempre da uno studio preciso di dati, che per lei rappresentano microparticelle numeriche di realtà.

Artista: Chiara Sorgato

Titolo mostra: Cadavre exquis

Dove: Quinto quarto – Via Boccaccio 19, Trezzano sul Naviglio (Milano)

Curatore: Luca Zuccala

Date: 29 settembre – 22 ottobre 2023

Chiara Sorgato, elemento acqua, dettaglio, olio su acciaio 100×100 cm, 2023

Commenta con Facebook