Beatrice Gelmetti è in mostra alla 10&zero uno di Venezia, a raccontarci mondi e figure astratte che ricordano l’universo dei segni che antecedono il sogno
Negli ultimi vent’anni, il mondo dell’arte ha assistito a una serie di cambiamenti dinamici nella pittura, che hanno aperto nuove frontiere espressive e sfidato le tradizioni artistiche.
Negli anni ’90 e nei primi anni 2000, l’arte contemporanea sembrava spostarsi verso l’astrazione e l’arte concettuale, tuttavia, durante gli ultimi vent’anni, c’è stato un notevole ritorno alla figurazione. Artisti come Lucian Freud, Jenny Saville e John Currin hanno riportato l’attenzione sull’essere umano e sul corpo, creando opere che sfidano le convenzioni estetiche cosa non da poco considerando il decennio precedente.
Un altro sviluppo importante è stato l’ascesa della street art e del graffiti come forme legittime di espressione artistica; artisti come Banksy, Space Invaders, Mr Brainwash, JR e tanti altri hanno guadagnato fama internazionale, portando l’arte alle strade e sottolineando temi sociali e politici e non dobbiamo dimenticare che questo “movimento” ha incrociato la pittura tradizionale con l’arte urbana, creando nuove possibilità creative.
Con l’avvento della tecnologia, molti artisti hanno abbracciato l’arte digitale, la pittura digitale, il 3D rendering e l’arte generativa hanno aperto nuove prospettive creative. David Hockney tanto per citarne uno, ha sperimentato con l’iPad e il software di grafica per creare opere d’arte innovative, con grandi risultati e grandi mostre.
Negli ultimi vent’anni però l’arte contemporanea è diventata sempre più globale, artisti provenienti da diverse culture e tradizioni artistiche hanno portato nuove influenze nel mondo dell’arte e con questa diversità hanno portato a una maggiore comprensione e apprezzamento delle differenze culturali ( molto spesso, dipende dai luoghi che hanno accettato questo cambiamento).
La pittura contemporanea ha spesso riflettuto i cambiamenti sociali e politici, è stata utilizzata per affrontare questioni importanti come il cambiamento climatico, l’uguaglianza di genere e i diritti civili. Pittori importanti come Anselm Kiefer o Gerard Richter si sono posti delle domande a cui la risposta è stata data dalla loro pittura, e che pittura!
Negli ultimi vent’anni, i pittori hanno continuato a sperimentare con una vasta gamma di materiali e tecniche, portando opere d’arte che sfidano le tradizionali definizioni della pittura; dall’uso di materiali non convenzionali alla creazione di opere su larga scala, la pittura ha visto una vera rinascita creativa.
La pittura degli ultimi anni è stata caratterizzata da un’eclettica varietà di stili, approcci e influenze; talvolta ha abbracciato il passato, reinterpretato il presente e pensato il futuro. La pittura, insomma, rimane un medium dinamico e in continua crescita, pronto ad affrontare le sfide e le opportunità del ventunesimo secolo.
In questo contesto pieno di artisti giovani che emergono sistematicamente nel sistema italiano, una tra quelle che fa la differenza per la sua qualità è Beatrice Gelmetti.
Beatrice Gelmetti è attualmente in mostra con la sua bella personale dal titolo “Nicturia” presso la 10&zero uno di Venezia, una mostra che parte da un bisogno primario notturno (la nicturia è quella sensazione che ci fa svegliare per correre alla toilette, di notte), per raccontare mondi e figure astratte che ricordano per certi versi la catarsi di cui parlava Salvador Dalì quando spiegava come creava le sue opere: “(…) Io creo nell’istante precedente al dormiveglia, in quel secondo in cui i miei occhi vanno per chiudersi, lì creo le mie immagini”, frase che potete leggere su qualsiasi sua biografia, e che può aiutare a capire meglio la personale di Gelmetti perché se chiudete un occhio mentre guardate le sue opere, vi sembrerà di entrare visivamente in una fase r.e.m. Sicuramente una personale ricca di spunti, pittorici e non, che forse non tutti riconosceranno ma i colori, quelli sì, uniranno il plauso.