Piacenza. Inaugurato lo scorso 23 settembre (fino al 7 gennaio 2024), XNL Aperto -progetto dedicato alle arti contemporanee- rappresenta una scommessa culturale importante per il territorio piacentino. Grazie al coordinamento di Rete Cultura Piacenza, e XNL Art, con la sua direttrice artistica Paola Nicolin, l’evento si concretizza in una serie di esposizioni e aperture straordinarie. Quest’anno si incrementa il programma di interessati, attraverso l’organizzazione e la collaborazione di più enti, tra istituzioni museali, galleria private, artisti e relativi studi.
Due le nuove esposizioni in scena nei prossimi mesi nella sede principale (Via Santa Franca 36). Al primo piano del palazzo si trova la mostra fotografica Perimetro Piacenza. Con il coinvolgimento della rivista di fotografia Perimetro si riesce a restituire una rappresentazione del territorio della provincia sotto diversi aspetti, dalla vita sul fiume Trebbia, la moschea, la periferia, la fede calcistica, la “piacentinità”, la vita da osteria. Questi sono i lavori dei 7 selezionati: Nicola Braga, Sergio Ferri, Andrès Maloberti, Chiara Bussandri, Alice Morelli, Nicola Roda, Alessandro Varacca. Insieme alla Campagna dei 100 Piacenza 2023, per cui Luca Santese ha fotografato i volti che abitano il paese, la mostra fotografica immortala un’immagine completa della realtà piacentina.
Al secondo piano, la mostra Sul Guardare mette in dialogo le opere in prestito dalle collezioni dei musei piacentini insieme alle installazioni contemporanee di Massimo Grimaldi. La sala è illuminata dai due schermi sagomati che proiettano le più recenti ricerche sull’immagine condotte da Grimaldi: da un lato slide-show fotografici condotti in diversi viaggi con l’associazione EMERGENCY, dall’altra umanoidi degenerati, da lui definiti “spaventapasseri”. Accanto al contemporaneo, in contrasto, sono presenti due opere appartenenti alla collezione della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, andando così a completare gli effetti visivi e sensoriali.
In occasione dell’XNL Aperto vengono esibiti all’interno degli spazi di Volumnia, chiesa sconsacrata, i 10 finalisti della quarta edizione del Ducato Prize. Istituito nel 2019, il premio si pone come obiettivo di esaltare gli artisti contemporanei italiani e non solo, e incoraggiare la nuove leve con il premio Accademy rivolto solo ad artisti emergenti. All’interno dell’ex chiesa di Sant’Agostino, il curatore e direttore del premio, Giacomo Pigliapoco, collabora con il collettivo Fosbury Architecture per costruire un display che avvolge le navate della chiesa con materiale da imballaggio. Lo spazio così creato suddivide l’ampio ambiente in intimi volumi, in modo da permettere una fruizione singola di volta in volta.
Nell’intera costellazione si possono visitare anche altri spazi espositivi: Fenestella, Alfabeto Bianco con la partecipazione di Montrasio Arte Monza e Milano e di ZERO…, UNA galleria, Biffi Arte e Spazio BFT. Si aggiungono le istituzioni museali: La Galleria Alberoni, la rete dei Musei Diocesani e in modo particolare il Museo Collezione Mazzolini. Infine un gruppo di artisti apre al pubblico il proprio atelier: Claudia Losi, MASBEDO, Ugo Locatelli, William Xerra accanto a Nes Lerpa. L’evento include anche i borghi circostanti con progetti come Una Boccata d’arte presso il Comune di Travo, che proietta il documentario “Una Boccata d’Arte – 20 artisti, 20 borghi, 20 regioni”, fino al progetto The Shit Museum, messo in scena in una rocca tardo medievale riallestita, nella località Campremoldo Sopra di Gragnano Trebbiense.