La quinta edizione di AMART, la mostra dell’antiquariato organizzata dall’Associazione Antiquari Milanesi, inaugura (su invito) questa sera, 7 novembre. L’esposizione prosegue sino a domenica 12 nel cuore di Milano, al Museo della Permanente
Sono davvero molte le scoperte che attendono collezionisti e appassionati d’arte per AMART 2023, aperta sino al 12 novembre. Nel grand tour delle opere di questa quinta edizione non è da perdere da Callea Antichità Design un capolavoro di Domenico Ghirlandaio (Firenze, 1448 – 1494), Madonna col Bambino (Madonna Wendelstadt).
Si tratta di un dipinto noto agli storici dell’arte da molto tempo e recentemente riconosciuto come opera del Ghirlandaio da Andrea De Marchi e da Cecilia Martelli. Il dipinto fu di proprietà di Matilda Rausch Dodge Wilson, moglie di John Dodge, uno dei fondatori della “Dodge Motor Company”. Probabilmente si tratta del pezzo più importante della fiera e verrà proposto a 840 mila euro.
Si tratta di una tempera grassa su tavola che è stata esposta nell’importante mostra dedicata a Perugino organizzata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria nel 2023. Databile intorno al 1472, la tavola fu eseguita quando Ghirlandaio frequentava la bottega di Andrea del Verrocchio.
L’attribuzione era già stata proposta da Bernard Berenson nel 1933 e, come detto, recentemente è stata nuovamente confermata dal professor Andrea De Marchi e da Cecilia Martelli nel volume “Una Madonna verrocchiesca per la giovinezza di Domenico Ghirlandaio” edito Mandragora. Dell’opera, Martelli ricostruisce le vicende collezionistiche, conservative e le alterne attribuzioni proposte dalla storiografia artistica, per assegnarne la paternità a Domenico Ghirlandaio sulla base di stringenti confronti stilistici, ora possibili dopo il restauro condotto da Loredana Gallo, e fissandone l’esecuzione al 1470-1472.
Questo recupero, un vero e proprio tassello finora mancante nella cronologia del pittore, permette ora ad Andrea De Marchi di ripercorrere nel volume la fase giovanile di Domenico Ghirlandaio, quando l’artista, insieme a compagni d’eccezione come Leonardo e Perugino, dovette frequentare la bottega fiorentina del Verrocchio, e di arricchire e aggiornare, anche grazie a raffronti con la tavola qui analizzata, il catalogo delle sue opere.
Leggi qui un approfondimento su AMART con una bella carrellata delle opere proposte dalle gallerie