Importante presenza italiana alla 26a edizione di Paris Photo, in corso fino al 12 novembre negli spazi del Grand Palais Ephémère
“Sono alla quinta partecipazione consecutiva a questa fiera. Mia moglie mi rimprovera scherzosamente dicendo che con quanto speso ci saremmo comprati una casa al mare, ma io resto convinto delle mie scelte”. Ci racconta questo, un gallerista italiano, mentre giriamo fra gli ampi corridoi di Paris Photo. C’è una forte presenza italiana, alla fiera: non soltanto a livello numerico – 11 gallerie – ma anche per il coraggio nelle proposte. Che nella stragrande maggioranza dei casi sono orientate proprio a sostenere artisti nazionali sulla scena globale. Come quelle – per citare un caso – della milanese Podbielski, che schiera un tris d’assi formato da Gabriele Basilico, Francesco Jodice e Silvia Camporesi.
Ancor più coraggiosa l’opzione della pratese Die Mauer, che si affida ad artisti toscani come Paolo Meoni e Gianfranco Chiavacci o emergenti come Sharon Formichella. Proponendo uno stand di assoluto rispetto nella più importante fiera al mondo dedicata all’universo della fotografia. Notevole anche la scelta della milanese M77, con un solo show del grande Nino Migliori. Stesso format per l’altra meneghina Viasaterna, che nello stand condiviso con la londinese Large Glass si affida a un maestro della fotografia di paesaggio come Guido Guidi. Ma il prestigio della rassegna parigina si riscontra anche nei booth delle altre gallerie italiane, dalle milanesi Ncontemporary, Valeria Bella, Red Lab e Montrasio Arte a Paci da Brescia, Alberto Damian da Treviso, Studio G7 da Bologna. Noi vi mostriamo tutti gli stand “tricolori”…