La cronaca degli ultimi giorni coincide tristemente con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sabato 25 novembre. Su Rai Storia, una grande scrittrice come Dacia Maraini espone la sua versione sull’argomento, tra femminicidi e femministe. Fino al racconto della violenza tout court e della negazione dei diritti.
Dalla condizione delle donne africane fino alla ribellione femminile contro la violenza maschile; passando per le lotte e le conquiste delle donne, in particolare negli anni sessanta e settanta. Questi i temi che verranno affrontati da Dacia Maraini in Una giornata particolare – Dacia Maraini. La violenza, sabato 25 novembre alle 17.45 su Rai Storia.
L’impegno di Dacia Maraini contro la violenza
La scrittrice è da sempre impegnata, in prima persona e attraverso la letteratura, nella difesa dei diritti delle donne. Basti ricordare i tanti romanzi della Maraini, pubblicati e premiati per la forza con cui focalizzano i problemi della cultura che educa alla violenza. Da “La lunga vita di Marianna Ucrìa” (Premio Campiello) a “Storia di Piera” (sulla vita dell’amica attrice Piera degli Esposti), alla serie di racconti “L’amore rubato” (libro dal quale è stato tratto il film del 2016).
Il programma su Rai Storia, sabato 25
Più di una volta, Dacia Maraini ha dichiarato di non credere all’aspetto meramente “naturalistico” del fenomeno della violenza; ne consegue che la cultura e l’educazione possono fare molto per correggere la situazione. Nel corso del programma, vengono ricostruiti la storia e il clima culturale di secoli di sottomissione e violenze perpetrate e subite: documenti sulle mutilazioni dei genitali femminili, sui femminicidi, sui matrimoni precoci e riparatori; ma anche storie di donne coraggio, ribellatesi alla mafia o alla propria condizione di subordinazione, e poi barbaramente uccise.
Una violenza che però non risparmia nessuno e che non colpisce solo le donne, ma riguarda anche uomini, grandi e piccoli, potenti, gente comune e volti noti. Maraini commenta con acume e spregiudicatezza una serie di vicende di violenza: dall’omicidio dell’amico fraterno della scrittrice, Pier Paolo Pasolini, ai bambini thailandesi che vivono in situazioni di estrema povertà e costretti a prostituirsi, così come le centinaia di migranti ridotti in schiavitù, ai quali sono negati i più basilari diritti umani.