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Lorenzo Lotto e il dialogo silenzioso con i maestri bresciani. Una bella sorpresa, alla Tosio Martinengo

PTM_LOTTO_ph. A. Mancini_Courtesy Fondazione Brescia Musei
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La Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia accoglie la mostra “Lorenzo Lotto: Incontri Immaginati”, organizzata dalla Fondazione Brescia Musei con il supporto del Comune di Brescia. Come si evince dalle parole di Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, Brescia è il sito archeologico romano più importante del nord Italia, e quest’anno, più che mai, si è giunti alla consapevolezza dell’enorme patrimonio contenuto in questa città. Brescia sta vivendo un anno straordinario di presa di coscienza e di raggiungimento di traguardi che superano le aspettative, cambiando definitivamente il volto di questa città, designata come la Capitale della Cultura 2023.

La mostra ha come protagonista Lorenzo Lotto, già documentato nelle raccolte della Pinacoteca con “L’adorazione dei pastori” del 1530. Grazie alle opere provenienti da Jesi, Loreto e Siena, è stato possibile approfondire la figura di questo artista particolarmente significativo per il Rinascimento bresciano. L’esposizione non si limita all’ammirazione dei capolavori di Lorenzo Lotto, ma si arricchisce di un interessante dialogo con i maestri bresciani Savoldo, Romanino e Moretto.

PTM_LOTTO_ph. A. Mancini_Courtesy Fondazione Brescia Musei

Roberta d’Adda, curatrice della mostra, spiega come i dialoghi, spesso sottovalutati dagli storici dell’arte, meritino un’attenzione approfondita per ottenere una visione completa degli artisti e conferire nuovi significati alle opere. I contatti e gli incontri tra questi pittori erano concreti e umani, come testimoniato da una lettera del 1528 in cui Lotto chiede aiuto a Moretto per dei disegni preparatori delle tarsie del coro della cattedrale di Bergamo. In questa lettera si riferisce a Moretto chiamandolo pittore “eccellentissimo” e “carissimo”, quasi in tono fraterno, esprimendo più di una semplice stima. Da qui nasce l’idea di esplorare in una mostra il dialogo silenzioso tra i maestri bresciani.

L’elemento espressivo principale di questa pittura è la luce, comune a tutti questi pittori, alla quale è affidato principalmente il messaggio dell’opera e non solo l’effetto estetico. Uno dei temi principali è la volontà di rappresentare il fatto sacro in una dimensione umana, mostrando un’intimità di fede soggettiva. I protagonisti della scena sacra rivelano la loro umanità nei gesti, nelle azioni e nelle espressioni del viso, trasmettendo una certa empatia. Questi pittori sviluppano anche una narrazione ironica e talvolta irriverente, coinvolgendo i committenti come protagonisti attivi del fatto sacro.

PTM_LOTTO_ph. A. Mancini_Courtesy Fondazione Brescia Musei

Tra le opere di Lorenzo Lotto esposte vi sono: la scena dell’Annunciazione con “l’Angelo annunciante” e la “Vergine annunciata” del 1526, “L’Adorazione dei pastori” del 1530 conservata da sempre nella Pinacoteca Tosio Martinengo, “Natività” del 1525 e “I santi Rocco, Cristoforo e Sebastiano” del 1533-1535. Il percorso espositivo prevede in quattro sale il dialogo di ciascuna opera con le opere di Moretto, Savoldo e Romanino.

Il progetto è stato realizzato grazie al significativo interscambio con le Gallerie d’Italia di Milano. Due anni fa, iniziò la preparazione della straordinaria mostra “Moroni: Il Ritratto del suo tempo”, che aprirà al pubblico il 6 dicembre. La Pinacoteca ha pertanto messo a disposizione alcuni capolavori di Moroni e di Moretto per la realizzazione di questa mostra.

PTM_LOTTO_ph. A. Mancini_Courtesy Fondazione Brescia Musei

Michele Coppola, direttore delle Gallerie d’Italia, sottolinea che questa esposizione conclude un lungo anno di collaborazione con la Capitale della Cultura e testimonia l’importanza di condividere le collezioni private per creare sinergie che apportino benefici culturali, sociali ed economici.

Dall’intervento della sindaca di Brescia, Laura Castelletti emerge come quest’anno si sia verificato un significativo impatto nell’ambito del turismo culturale e della crescita economica delle imprese culturali sul territorio. Brescia, tradizionalmente riconosciuta come una rinomata capitale manifatturiera, può oggi fregiarsi del titolo di “Capitale della Cultura” a seguito di un anno dedicato a numerose iniziative culturali. Questo successo è stato reso possibile grazie all’efficace azione della politica amministrativa e alla costruzione di alleanze strategiche.

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