Una selezione del tutto empirica di opere da vedere in questa edizione 2024 di Arte Fiera, che a Bologna celebra il suo mezzo secolo
Per trovare ad Arte Fiera i “pezzi forti”, ne parlavamo ieri, bisogna ancora orientarsi sulla sezione dei “moderni”. Qui, anticipavamo, incontrate lo straordinario stand monografico dedicato dalla galleria Art D2 a Domenico Gnoli, con “Le canapé bleu” (1.300.000 euro, top price della fiera). E sempre qui, nel booth Tornabuoni, un enorme Piero Dorazio degli anni ’70, da 560mila euro. Ampiamente documentata è anche la sua compagna nell’avventura di “Forma 1”, Carla Accardi, della quale ricorrono i 100 anni dalla nascita. Profluvio, accennavamo, di futuristi, con interi stand votati al movimento marinettiano. E immancabili blue chips del settore, da de Chirico a Savinio, fino a Schifano e Isgrò.
Ma anche fra i corridoi del contemporaneo non mancano opere da inserire nella propria galleria mentale. Come il grande, misterioso e coinvolgente dipinto di Agostino Arrivabene, che troneggia nello stand Primo Marella (45mila euro). Ottima l’affermazione di Linda Carrara, che conquista uno stand monografico con la galleria Boccanera. Intramontabile Arcangelo Sassolino, che investe delle sue potenti energie il booth di Galleria Continua. E l’apertura internazionale della fiera bolognese, carente quanto ad espositori, emerge fra i corridoi, con l’inquietante Zehra Dogan da Prometeogallery, o con il grande Thomas Ruff da Lia Rumma. Ecco comunque la nostra personalissima Top 10…