Il buon esito di un’asta lo si può misurare dal fatturato totale, ma anche da un dato più sottile ma altrettanto interessante: la rivalutazione dei lotti in base alle stime. Su questo fronte l’asta di Dipinti Antichi e del XIX secolo che Wannenes ha tenuto a Genova il 5 marzo 2024 ha dato più di una soddisfazione in questo senso.
A partire dalla Santa Caterina d’Alessandria (1640 circa), di Bernardo Strozzi, che è stato battagliato fra i compratori presenti in sala e quelli al telefono, ed infine venduto a 81.3 mila euro. E pensare che la stima lo dava trai 30-50 mila euro. L’opera rivela una qualità e una scioltezza di notevole sprezzatura, la medesima che riscontriamo nelle migliori creazione dell’autore, in virtù di una libertà gestuale del dipingere attraverso cui costruisce i volumi e tratta le superfici con pennellate grasse di colore.
Dinamica simile per Il Capriccio con Musicista e contadini davanti a un altare portatile con Sant’Antonio da Padova di Alessandro Magnasco, che si è confermato anche all’esito dell’asta fra i top lot (la stima, tra le più alte, era di 30-50 mila euro), raggiungendo un valore di 62.6 mila euro. Il dipinto raffigura un predicatore nell’atto di indicare uno stendardo su cui è scritta la parola “orate”, esortando i viandanti alla preghiera. Lo stile del dipinto indica una datazione alla prima maturità, verosimilmente entro il 1710.
Fra i lotti più interessanti troviamo anche il San Girolamo attribuito in tempi recenti a un giovane Giuseppe Ribera, come si nota dalle stesure e dai segni evidenti delle pennellate su cui l’artista ha tornito le forme con lumeggiature. Il dipinto è stato venduto a 300 mila euro. Ottimi risultati anche per i due dipinti di Gaetano Chierici (Reggio Emilia, 1838-1920), La Prediletta, datato 1881, e La maschera VI. Le due opere sono state vendute rispettivamente a 50.1 e 81.3 mila euro.
Gaetano Chierici, pittore di grande talento e ricercatore dell’estetica del quotidiano, amava ritrarre le piccole gesta di un tempo passato. Nei suoi dipinti, si nota un realismo aneddotico ottenuto attraverso uno studio attento della realtà. Il suo stile, definito calligrafico, si basava su una precisa preparazione del disegno, seguita da un’applicazione scrupolosa del colore e da una delineazione accurata delle espressioni dei volti.