Print Friendly and PDF

Un artista per vocabolo. Treccani Arte presenta VOCI

Alice Guareschi, HEREISH_2024, Coutesy Treccani Arte e l'Artista Alice Guareschi, HEREISH_2024, Coutesy Treccani Arte e l'Artista
Alice Guareschi, HEREISH_2024, Coutesy Treccani Arte e l'Artista
Alice Guareschi, HEREISH_2024, Coutesy Treccani Arte e l’Artista

Presentato nello Spazio Treccani Arte di Roma un nuovo progetto che coniuga gesto artistico e parole

Passati cinque anni (2018 – 2023) dalla nascita di Treccani Arte – settore dell’Istituto Enciclopedia Italiana dedicato all’arte contemporanea – Spazio Treccani Arte, nato lo scorso anno a Roma, propone fino al 14 giugno il primo capitolo del progetto Voci. Gli artisti scelti per questo nuovo format sono chiamati a proporre un intervento site specific nella prima sala dell’ambiente espositivo, ragionando su una parola tratta dal Vocabolario della Lingua Italiana. Ogni proposta dovrà essere testuale, in un’operazione atta a generare un glossario che mescola i codici artistici con quelli semantici e lessicali.

La serie Voci, curata da Iacopo Ceni, Responsabile Treccani Arte, si è aperta lunedì 11 marzo con un lavoro dell’artista Alice Guareschi (1976). In una meditazione spazio-temporale sulla voce “giorno”, indagata però in lingua inglese. Sono due le opere a muro più appariscenti, ossia le scritte al neon bianco “hereish” (quasi qui) e “yet non yet” (ancora non ancora). Mentre sulle quattro pareti della sala, scendono secondo un ideale movimento spiraliforme, altre locuzioni che declinano il verbo “to take” nei suoi diversi tempi e modi.

 

Alice Guareschi, Giorno, Spazio Treccani Arte (Installation View), Courtesy Treccani Arte e l'Artista
Alice Guareschi, Giorno, Spazio Treccani Arte (Installation View), Courtesy Treccani Arte e l’Artista

Un tempo che richiede tempo

L’obiettivo è quello di dare l’idea di un tempo che richiede tempo” spiega l’artista. “Di solito siamo abituati a dedicare poco tempo a ciò che vediamo. Qui si richiede una sosta per capire e un movimento rotatorio per leggere tutto. Dunque è un lavoro che invita il fruitore ad un moto sia intellettuale-concettuale che fisico”. Completano l’intervento di Guareschi alcune espressioni in nero che ragionano su sfera pubblica e sfera privata e sulle loro reciprocità. Un’operazione artistica che si focalizza nuovamente sul tema del tempo, da sempre caro all’arte contemporanea, in cui non c’è un io al centro, ma una serie di locuzioni impersonali che abbracciano e coinvolgono tutti.

Nelle altre sale di Spazio Treccani, a Palazzo Mattei di Paganica, restano invece in mostra le opere realizzate nei primi cinque anni di Treccani Arte. Dai poster di Utopia, alle cancellature di Emilio Isgrò, fino alle enciclopedie d’artista di Gianfranco Baruchello e di Ettore Spalletti. Con l’aggiunta di una novità allestitiva, denominata Archivio Multiplo. Grafiche e multipli d’artista, parte della collezione Treccani, vengono presentati a rotazione per valorizzare e promuovere la tradizione della grafica artistica. Apre il ciclo di Archivio Multiplo l’opera Mistero in-forme di Carla Accardi, di cui è recentemente inaugurata una grande mostra al Palazzo delle Esposizioni.

 

Alice Guareschi, Giorno, Spazio Treccani Arte (Installation View), Courtesy Treccani Arte e l'Artista
Alice Guareschi, Giorno, Spazio Treccani Arte (Installation View), Courtesy Treccani Arte e l’Artista

Commenta con Facebook