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Teatro, al museo. Margherita Sarfatti di scena al Mart

Claudia Coli è Margherita Sarfatti (foto Elisa Vettori) Claudia Coli è Margherita Sarfatti (foto Elisa Vettori)
Claudia Coli è Margherita Sarfatti (foto Elisa Vettori)
Claudia Coli è Margherita Sarfatti (foto Elisa Vettori)

Nell’Auditorium Melotti del museo di Rovereto lo spettacolo “Sarfatti”, nato da un’idea di Massimo Mattioli e scritto da Angela Demattè, regia di Andrea Chiodi, protagonista Claudia Coli

Una donna entra nella redazione del Popolo d’Italia, il primo giornale che Benito Mussolini fondò dopo essere stato licenziato dall’ ‘Avanti!’. Questa donna è Margherita Sarfatti, ebrea colta e benestante, collezionista, critica d’arte, fondatrice del gruppo Novecento. Mecenate di numerosi artisti come Boccioni, Sironi, Funi e, appunto, Benito Mussolini, che contribuirà a far diventare Dux, il duce”. Sono le note alla drammaturgia dell’autrice Angela Dematté a tratteggiare le atmosfere che caratterizzano lo spettacolo teatrale Sarfatti, dedicato appunto alla celebre critica d’arte. Un progetto nato da un’idea del critico e storico dell’arte Massimo Mattioli e dell’attrice Claudia Coli, e affidato alla regia di Andrea Chiodi.

Ma il primo dato a saltare all’occhio è la location scelta per il debutto: non un convenzionale teatro, ma un museo, il Mart di Rovereto. Legato a doppio filo a Margherita Sarfatti anche per il fatto di conservare l’archivio documentale dell’intellettuale. Da qui l’idea di proporre al museo di co-produrre – al fianco del Teatro Stabile di Bolzano e del Centro Santa Chiara di Trento – lo spettacolo, prontamente accolta dal presidente del Mart Vittorio Sgarbi. Che poi ha scelto di presentare l’allestimento in occasione dell’inaugurazione della grande mostra “Arte e Fascismo”, negli spazi dell’Auditorium Melotti, annesso al museo.

 

La scenografia dello spettacolo Sarfatti (foto Elisa Vettori)
La scenografia dello spettacolo “Sarfatti” (foto Elisa Vettori)

Una capofila

Il racconto che sentiremo è collocato in quella redazione che, ormai, non è più il luogo del loro primo amore ma è una rappresentazione, un prodotto artistico capace di costruire e contenere la vita“, proseguono le note della drammaturga. E qui la scena è affidata a Claudia Coli, protagonista del monologo. Un’attrice di teatro, cinema e tv formatasi al Teatro Stabile di Genova e poi al Centro Santa Cristina diretto da Luca Ronconi. Diretta da registi come Francesca Comencini, Massimo Castri, Patrice Chéreau. Le scene dello spettacolo sono di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme, le musiche di Daniele D’Angelo, il disegno luci di Orlando Cainelli.

Che una donna abbia contribuito a costruire in modo determinante ma anche inquietante il mito del duce a livello mondiale”, aggiunge ancora Dematté, “e che questa donna fosse anche colei che ha costruito l’arte del Novecento (come gruppo e non solo) sono fatti che mi hanno colpito molto. Questo è il motivo per cui ho accolto con curiosità la richiesta di Coli e Mattioli di costruire una drammaturgia originale”. “Sono riuscito ad avvicinarmi di più alla figura femminile di Margherita, al suo essere più che madre […] una capofila, una donna capace di scoperte e intuizioni importanti”, è il commento del regista Andrea Chiodi. Appuntamento sabato 13 aprile alle 17.30 all’Auditorium Melotti…

 

Andrea Chiodi, regista dello spettacolo (foto Elisa Vettori)
Andrea Chiodi, regista dello spettacolo (foto Elisa Vettori)

Sarfatti
da un’idea di Massimo Mattioli
di Angela Dematté
regia Andrea Chiodi
con Claudia Coli
scene Guido Buganza
costumi Ilaria Ariemme
musiche Daniele D’Angelo
luci Orlando Cainelli
https://www.mart.tn.it/

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