Kuril Chto, artista russo, sembra una persona sulle nuvole; ha uno sguardo talvolta perso nel vuoto mentre parla, ma ha gli occhi chiari e vispi, classici di quegli artisti che possono cambiare il gioco. Trapiantato tra Lisbona e New York, ha dedicato la sua ricerca alla sedia Monobloc, icona del design contemporaneo, qualcosa che almeno una volta nella vita, o più volte, abbiamo trovato in giardino, alle fiere o in spiaggia. Insomma quel semplice oggetto, diffuso in tutto il mondo, diventa per l’artista un medium attraverso cui esplorare il concetto di “casa”, di appartenenza e di “stranierità”. Al Kunst Depot di Cannaregio.
Nel nostro tempo segnato dalla mobilità e dalla migrazione, Kuril Chto eleva la sedia Monobloc a simbolo di accoglienza e ospitalità; mentre il mondo e la Biennale discutono il significato di essere stranieri, l’artista ci ricorda che, ovunque ci troviamo, la sedia è sempre “a casa sua”. Attraverso la sua installazione, l’artista esplora il concetto di “straniero” in modo nuovo, offrendo una prospettiva che celebra la connessione umana e la generosità incontrate durante i viaggi.
Nell’opera di Kuril Chto, la sedia Monobloc diventa (anche) un personaggio letterario, un moderno Nausicaa che offre riparo agli Ulisse contemporanei. La sua installazione, arricchita da opere pittoriche e sculture in bronzo, evoca la sensazione di Saudade, una sorta di malinconia dolce-amara per ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. La presenza costante della sedia, unita all’assenza della figura umana, crea un’atmosfera surreale e avvolgente che invita alla riflessione.
Con la sua pratica artistica, Kuril Chto esplora temi complessi e attuali, spesso toccando nervi scoperti nella società contemporanea. Dalla crisi umanitaria in Ucraina alla riflessione sul potere dei mezzi di trasporto personali, l’artista utilizza oggetti di uso quotidiano come veicoli per una narrazione più ampia e profonda. La sua ricerca artistica si nutre di ironia, assurdità e una profonda consapevolezza delle dinamiche sociali del nostro tempo.
Piccola nota che merita sulla galleria: la Bahnhof Gallery, fondata da Ekaterina Soriano, sostiene con entusiasmo artisti emergenti come Kuril Chto, offrendo loro spazi non convenzionali per esprimere liberamente le proprie idee e visioni. Attraverso progetti curatoriali audaci e innovativi, la galleria si distingue per la sua ricerca della qualità e dell’originalità, conquistando il plauso della critica e del pubblico internazionale.
Mentre fuori piove, e qualcuno la manda, “Under Jove’s Protection” di Kuril Chto si presenta come un’esperienza artistica coinvolgente e stimolante, capace di suscitare emozioni e pensieri complessi sulle dinamiche della nostra società globale. Attraverso l’uso creativo di un oggetto comune, l’artista, con gli occhi chiari e vispi, classici di quegli artisti che possono cambiare il gioco, ci invita a riconsiderare il significato di “casa”, di accoglienza e di appartenenza in un mondo in costante mutamento.