Print Friendly and PDF

Swatch e l’arte: dalla Tate alla Biennale di Venezia, artisti del tempo

Courtesy Swatch
Courtesy Swatch
Dopo la collaborazione con la Tate Gallery di Londra, Swatch fa il suo ingresso alla Biennale d’Arte di Venezia 2024 insieme al famoso graphic designer giapponese VERDY.

L’azienda svizzera leader nella produzione di orologi Swatch, main partner della Biennale d’Arte 2024, accompagnata dal rinomato grafico di Tokyo VERDY, propone al pubblico due lavori ricollegabili al metodo artistico e soprattutto interiore portato alla 60. Biennale Arte da Adriano Pedrosa con Stranieri Ovunque. Foreigners Everywhere.

Swatch x Tate il progetto che Swatch aveva presentato poche settimane fa a Londra alla Tate Gallery. Una produzione in serie di sette orologi ispirati a sette grandi opere d’arte tra le oltre 70.000. Alla base di quest’azione, accompagnata da un’installazione immersiva, il tempo e la sua naturale predilezione a scorrere più o meno veloce a seconda di come lo si gestisce. (Valentina Bottoni. Swatch Art Journey, i capolavori della Tate da indossare al polso. Vanity Fair [Online], 26 marzo 2024. Disponibile qui).

Opere d’arte dal valore inestimabile donano al polso del proprietario uno stile certamente unico. Il progetto Swatch Art Journey, che prese avvio nel 2018 in musei come il Rijksmuseum, Thyssen-Bornemisza, Louvre, MoMa, Uffizi, prosegue continuando a portare l’arte in un contesto fresco, contemporaneo e indossabile.

Courtesy Swatch

Per la 60. Esposizione Internazionale d’Arte, Swatch approda in Laguna con VERDY, famosissimo in patria per aver fondato i marchi cult di streetwear Girls Don’t Cry e Wasted Youth. (Nate Storey. At Home With Japanese Graphic Artist Verdy. SurfaceMag [Online], 12 maggio 2022. Disponibile qui).

La sua way of being allegra, colorata, libera, e l’iconica posa giapponese delle dita a V, nata come simbolo di protesta durante la guerra del Vietnam e successivamente adottata come segno di pace, aggiunge un ulteriore strato di significato e simbolismo al suo progetto.

Vick, un ibrido tra un panda e un coniglio e suo personale autoritratto, si ambienta nei giardini della Biennale, tra il Padiglione Centrale e il Padiglione USA, sotto forma di scultura in bronzo dorato, distaccandosi dal tradizionale B&W con il quale era stato rappresentato fino ad ora. L’incarnazione perfetta dello stesso VERDY è raffigurata nel simpatico Vick, in posizione precaria, in bilico su un semicerchio con le braccia e le mani totalmente aperte. Un dettaglio simpatico è dato dalla sua versatile lingua che cambia colore tra sfumature di rosa, rosso, giallo e arancione.

Courtesy Swatch

Il richiamo alla ribellione è particolarmente evidente. VERDY colloca una lettera A sulla pancia della scultura, richiamando il logo Anarchy (Anarchia) e mettendo in risalto il legame con la cultura punk. In contesti formali, a volte eccessivamente troppo, l’artista giapponese riesce a trattare di argomenti importanti, esponendoli con uno stile pop, leggero.

VICK BRONZE BY VERDY, l’orologio in edizione limitata per l’occasione riflette le tonalità bronzee della stessa scultura.

In una Venezia ricca di outsider, di menti pacifiche, di critiche e discussioni, ricordando che l’arte è sempre un veicolo per ripensare liberamente le quotidiane difficoltà che il mondo ci mette davanti ogni giorno, VERDY e Swatch lavorano su ribellione e positività, lasciando il sempre democratico e apprezzato libero giudizio al pubblico. Il democratico “alzare la voce” come voluto da Adriano Pedrosa.

Courtesy Swatch

 

Commenta con Facebook