Il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca, conservato alla National Gallery di Londra, dialoga in mostra con due opere di David Hockney, all’interno delle quali l’artista ha riprodotto il dipinto rinascimentale. Il dialogo a tre è esposto dall’8 agosto al 27 ottobre 2024.
“I must tell you that I love the collection of the National Gallery”, “Devo dirti che adoro la collezione della National Gallery”. Con queste parole, in una lettera datata 5 marzo 1979, David Hockney confessava a Michael Levey, al tempo direttore della National Gallery, tutta la passione e l’affetto che lo legava al museo. Oggi, a distanza di 45 anni, due sue opere saranno esposte nelle sale dell’istituzione londinese, proprio al fianco di uno dei dipinti che era più solito ammirare.
Ovvero Il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca (probabilmente realizzato intorno al 1437–45), che il pittore ha inserito, riproducendolo, nei due dipinti che dall’8 agosto al 27 ottobre 2024 saranno esposti al fianco del capolavoro rinascimentale. “Mi piacerebbe avere quel Della Francesca solo per poterlo guardare ogni giorno per un’ora”, sembra addirittura abbia detto Hockney. Detto, fatto. O meglio, riprodotto.
In My Parents (1977), completato dopo due tentativi precedenti di dipingere questo doppio ritratto di Kenneth e Laura Hockney, una riproduzione del Battesimo di Cristo di Piero si riflette in uno specchio posto su un carrello dietro i soggetti. Looking at Pictures on a Screen (1977), invece, raffigura l’amico intimo di Hockney Henry Geldzahler, curatore al Metropolitan Museum of Art di New York, che scruta un paravento pieghevole nello studio dell’artista su cui sono attaccai quattro poster dei suoi quadri preferiti della National Gallery, tra cui Il Battesimo di Cristo.
Sarà dunque una mostra estremamente precisa, incentrata su un quadro, che a sua volta compare in tre opere, moltiplicando così la sua figura e la sua importanza in una particolare matrioska pittorica. Le connessioni e i rimandi che creati dall’accostamento dei dipinti provoca un rimbalzo visivo continuo, che promuove un’osservazione attenta, lenta, profonda. Lo storico e critico dell’arte Philippe Daverio si augurava che la gente visitasse i musei per vedere una sola opera alla volta. Esattamente quello che ha fatto Hockney con Piero, e quello che ora la National Gallery chiede di fare ai suoi visitatori.
E cosa, di preciso, merita così tanta attenzione nel dipinto rinascimentale? Soprattutto la prospettiva, che crea l’illusione dello spazio tridimensionale su una superficie piana, realizzata seguendo precisi principi matematici che creano un’immagine visivamente armoniosa e senza tempo; in secondo luogo l’ambiente estremamente familiare, che ammanta l’atmosfera di una calda intimità; infine, l’opera è il primo e più antico dipinti realizzato da Piero ad essere giunto fino a noi.