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“Energie Contemporanee”: l’arte “place specific” al Gazometro

Energie Contemporanee, vista della mostra, ph. Omar Golli
Energie Contemporanee, vista della mostra, ph. Omar Golli
Sono passati circa 50 anni da quando Achille Bonito Oliva curò nel parcheggio di Villa Borghese la mitica Contemporanea, nel 1974, mostra che venne salutata come «la più ambiziosa esposizione di arte e di cultura dopo Documenta 5», e che si proponeva di fare il punto di quanto la scena dell’arte contemporanea avesse proposto in quei primi anni Settanta, spaziando tra nomi come Kounellis, Segal, Lüthi, Tinguely, etc.
Energie Contemporanee, vista della mostra, ph. Omar Golli

A chi – essendo nato dopo quella mostra, o non avendo potuto visitarla – voglia sperimentare una sensazione simile, non resta oggi che suggerire di fare un giro per il Complesso del Gazometro Ostiense della ENI, dove è allestita la mostra “Energie contemporanee” sino al 30 ottobre. La rassegna, ideata e curata da Spazio Taverna (Ludovico Pratesi e Marco Bassan) nell’ambito del progetto di ENI Arte al Gazometro, si snoda appunto nel parcheggio sotterraneo del Gazometro 3, quasi fosse un omaggio alla sua illustre predecessora.

L’omaggio è evidenziato anche da una ripresa delle tonalità bluastre della luce che in Contemporanea del 1974 erano date da neon azzurri, e in questo caso da filtri trasparenti, ma dove la mostra di Bonito Oliva guardava al contemporaneo, l’esposizione di Spazio Taverna si sforza di guardare oltre, e penetrare la cortina opaca del futuro prossimo e remoto: 17 artisti giovani (e straordinariamente tutti italiani per nascita o adozione, e questo è forse tra i meriti più grandi della mostra: Camilla Alberti, Giulio Bensasson, Benni Bosetto, Ambra Castagnetti, Giovanni Chiamenti, Numero Cromatico, Binta Diaw, Federica Di Pietrantonio, Clarissa Falco, Andrea Mauti, Lucas Memmola, Lulù Nuti, Katya Ohii, Iacopo Pinelli, Matilde Sambo, Alberto Scodro, Agnes Questionmark), e 17 opere, sistemate in 17 spazi che compongono lo spazio circolare del parcheggio, attraverso cui è possibile passare in rassegna una serie piuttosto eterogenea di intriganti, seppure non proprio rassicuranti, suggestioni di futuro, tra ibridazioni di tecnologia e corpo, mutazioni identitarie e biologiche, fantasmi distopici, visioni post-antropocene, espresse attraverso una assoluta libertà di strumenti e materiali.

Energie Contemporanee, vista della mostra, ph. Omar Golli

Valore aggiunto di “Energie contemporanee”, ed elemento assolutamente complementare nel suo essere un progetto site-specific, è il luogo, fascinosissimo e decadente distretto industriale fine-ottocentesco, a poco a poco strappato all’incuria e restituito da ENI a una funzione di luogo deputato ad arte e cultura. Per ora visitabile solo in occasione degli eventi ENI, come – i prossimi – “Videocittà” (5-7 luglio) e “Maker Faire Rome – The European Edition” (25-27 ottobre).

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