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Roma. Rhinoceros gallery porta in mostra gli artisti di Nathalie Obadia

Laure Prouvost, The Octopus Body It’s Mine, 2023 Laure Prouvost, The Octopus Body It’s Mine, 2023
Laure Prouvost, The Octopus Body It’s Mine, 2023
Laure Prouvost, The Octopus Body It’s Mine, 2023

Dal 19 settembre al 30 novembre 2024 rhinoceros gallery porta a Roma le opere della Galerie Nathalie Obadia, tra artisti emergenti e autori affermati. 

Nel cuore di Roma, tra il Foro Boario e il Circo Massimo si trova Rhinoceros, l’edifico multifunzionale ideato da Alda Fendi e Jean Nouvel: hotel, galleria d’arte, centro di sperimentazione. Della sua sfaccettata natura avevamo già parlato in un articolo di qualche mese fa. L’occasione fu l’esposizione realizzata con la galleria François Ghebaly di Los Angeles. Oggi, invece, si parla di un capitolo tutto nuovo.

Dal 19 settembre al 30 novembre 2024 rhinoceros gallery porta a Roma le opere della Galerie Nathalie Obadia, fondata nel 1993 e con sedi a Parigi e Bruxelles, ma internazionalmente riconosciuta per l’attività di promozione di artisti emergenti. Su alcuni di loro, affiancati da altri autori affermati, si concentra anche l’esposizione romana.

Nelle sale progettate da Jean Nouvel espongono insieme Seydou Keïta, fotografo e ritrattista attivo in Mali dal 1948, nonché testimone della vivacità e della modernità presenti nella società africana post coloniale, e Laure Prouvost, che propone un corpus di opere – tra le quali arazzi dalle imponenti dimensioni – che creano un archivio di visioni e catturano il flusso di immagini e testi dal quale quotidianamente siamo investiti. 

Romana Londi presenta poi opere del 2024 nelle quali si riflette il suo approccio sperimentale alla pittura basato sull’ibridazione di stili; Antoine Renard con le sue sculture sintetizza invece una ricerca legata al corpo, alla giovinezza e alla tradizione culturale, insieme a esplorazioni della sfera olfattiva e sensoriale. 

Andres Serrano si rifà all’estetica classica e attraverso la struttura e la colorazione trasforma i soggetti delle sue fotografie in elementi monumentali. Di Joris Van De Moortel, musicista e performer, oltre che pittore e scultore, sono infine esposte tele di grandi dimensioni, acquerelli e tempere, densi di riferimenti letterari.

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