Fausta Squatriti (1941-2024), artista multiforme di Milano, ha trasformato la sua vita in un’opera d’arte e, scomparsa il 23 aprile scorso, torna a far parlare di sé con una mostra personale presso la Galleria Tommaso Calabro, in Corso Italia 47, Milano, fino al prossimo 21 dicembre 2024
Questa esposizione, realizzata con il supporto dell’Archivio Fausta Squatriti, mette in discussione le norme dell’astrazione geometrica. All’ingresso dell’austero spazio, inondato di luce naturale grazie alle grandi finestre, si può leggere la citazione di Giulio Carlo Argan: “La geometria, che pareva il campo ristretto della razionalità, è di fatto molto più estesa dell’inconscio.” Questa frase aiuta a comprendere come forma, colore e calcolo diventino presupposti per indagare gli incastri tra pieni e vuoti, rendendo la geometria uno strumento per esplorare il mondo.
La mostra presenta una ventina di opere, tra cui le Sculture Nere e i Studi Cromatici e Fisiologia del Quadrato, realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta. In particolare, una sezione d’archivio offre cataloghi, disegni preparatori e taccuini d’artista che rivelano il suo processo creativo, centrato sulla geometria come mezzo per esplorare le complessità della storia personale e collettiva.
Tommaso Calabro continua così la sua ricerca sulle figure artistiche legate al geniale gallerista Alexander Iolas, che tra il 1967 e il 1970 collaborò con Squatriti per la realizzazione di manifesti e cataloghi. Nel 1972, Iolas le dedicò una personale nella sua galleria di Ginevra. Critici e artisti del calibro di Gillo Dorfles, Giulio Carlo Argan, Lucio Fontana e Roberto Sanesi hanno riconosciuto il talento di Squatriti e la sua volontà creativa, testimoniata da opere esposte in importanti collezioni e musei in Italia e all’estero.
Nel 1964, Fausta Squatriti fondò Edizioni Tosi, aprendo la strada ai multipli e al libro d’artista. Collaborò con nomi illustri come Max Ernst, Manzù e Niki de Saint-Phalle. Dopo la chiusura di Edizioni Tosi nel 1975, nel 1980 riprese autonomamente la pubblicazione di edizioni numerate. Nel 1992 fondò, insieme a Gaetano Delli Santi, la rivista interdisciplinare Kiliagono – Poligono, che si occupava del rapporto tra arte, processi percettivi e discipline matematiche, riflettendo temi presenti anche in questa mostra.
La mostra esplora le analogie e le differenze tra matematica, astrazione, composizione e scomposizione. Nei suoi Studi Cromatici, Squatriti utilizza pastello, acquarello e collage per indagare le potenzialità espressive del colore nella bidimensionalità. Con le Sculture Nere, realizzate in ferro e acciaio specchiante, dà vita a forme che incorniciano il vuoto, evolvendosi in relazione allo spazio. In Fisiologia del Quadrato, l’artista rivela variazioni impercettibili che mostrano il continuo gioco di composizione e scomposizione di una forma cubica, che per lei rappresenta un’analisi cartesiana della realtà, dove le norme devono essere infrante, proprio come il suo approccio alla vita.