La Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma celebra il movimento futurista fra cinema, architettura, musica e cucina. Il servizio video di Artslife
Inaugura con grande risonanza, dopo una lunga fase di preparazione e molte polemiche, la mostra Il Tempo del Futurismo, voluta dall’ex Ministro Gennaro Sangiuliano e curata da Gabriele Simongini. All’apertura per la stampa erano presenti il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il Presidente della Commissione Cultura, Federico Mollicone, il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna e la direttrice della GNAM, Renata Cristina Mazzantini.
La conferenza stampa, a tratti autocelebrativa, ha confermato l’eccezionalità di una mostra tanto estesa e la volontà di coinvolgere il pubblico internazionale per celebrare il Futurismo come uno dei movimenti artistici più innovativi e profetici del XX secolo. Con l’apertura degli spazi espositivi agli addetti ai lavori, la tensione e le polemiche che avevano preceduto l’iniziativa si sono notevolmente placate. L’esposizione, ospitata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, presenta oltre 350 opere tra dipinti, sculture, disegni e oggetti d’arredo, accompagnate da due rari film futuristi e reperti storici come idrovolanti, automobili d’epoca e strumenti scientifici, causa soprattutto questi ultimi di contenziosi tra esperti, curatori e istituzioni.
Attualità del Futurismo
E invece, automobili fiammanti, idrovolanti, macchine a raggi x e intonarumori sono integrati nella narrativa dell’evento con una strategia che, pensata per avvicinare l’utente generalista, non è così indigeribile neppure per l’esperto. Indubbio il lavoro ciclopico per l’assemblaggio di pezzi provenienti da tutto il mondo, dal Moma al Metropolitan di NewYork, dal Philadelphia Museum alla Estorick Collection di Londra, merito questo, va ricordato, anche del contributo scientifico di esperti che avendo offerto supporto nella fase iniziale, non sono poi stati contrattualizzati, con tutti gli strascichi mediatici che ne sono conseguiti.
Le istituzioni presenti hanno sottolineato l’attualità del Futurismo, in particolare delle intuizioni visionarie di Filippo Tommaso Marinetti. Già nel 1913, il fondatore del movimento aveva anticipato le dinamiche della comunicazione moderna, tra simultaneità e connessione globale. Questa capacità di prefigurare il futuro emerge anche nei saggi raccolti nel catalogo, che include contributi di studiosi di fama mondiale come Giovanni Lista, Gunther Berghaus e Ida Amitrano. Tra i temi trattati spiccano il teatro, la danza, il ruolo delle donne futuriste e l’interazione tra arte e tecnologia.
Tra passato e presente
La mostra è arricchita da un vivace programma di eventi collaterali, tra cui talk e performance su architettura, cinema, musica e cucina futurista. Particolare attenzione è stata dedicata alle attività educative, con laboratori per bambini e studenti di diverse fasce d’età. Due installazioni site-specific contemporanee, firmate da Magister Art e Lorenzo Marini – opera quest’ultima sul cui inserimento pare che Simongini non fosse molto d’accordo – aggiungono un tocco di modernità al percorso espositivo, mentre una sezione dedicata al cinema futurista propone i rari film Thais di Antonio Giulio Bragaglia e Vitesse di Guido Martina e Tina Cordero del 1930.
Concepita per attirare un pubblico internazionale e stimolare il dialogo tra passato e presente, la mostra non si limita a raccontare la storia del Futurismo, ma ne celebra l’eredità come precursore della modernità. Con la sua enfasi su dinamismo, velocità e innovazione, Il Tempo del Futurismo offre una lente unica per interpretare il nostro tempo e immaginare il futuro, confermando la rilevanza di un movimento che continua a ispirare arte, cultura e tecnologia.