Entrare a Palazzo Grimani per visitare “A Cabinet of Wonders: A Celebration of Art in Nature” è come aprire le porte di una macchina del tempo progettata per mescolare epoche, discipline e culture, quasi diventando protagonisti degli episodi della serie Doctor Who.
Questa straordinaria mostra, curata da Thierry Morel, trasforma il piano nobile del palazzo veneziano in una celebrazione sensoriale del collezionismo, della bellezza e della curiosità. Il tutto nasce dall’organizzazione dei Musei Archeologici Nazionali di Venezia e della Laguna, insieme alla George Loudon Collection e Venetian Heritage, per creare l’esposizione che riesce a tessere un dialogo tra l’ossessione collezionistica dei Grimani nel Rinascimento e la visione contemporanea del magnate inglese George Loudon. Una combo non da poco.
Il cuore pulsante della mostra è la ricostruzione di una Wunderkammer del XVII secolo, una sorta di proto-museo che riuniva arte, scienza e misteri naturali in un abbraccio enciclopedico. L’ allestimento non è solo un esercizio di nostalgia o una replica didascalica: è un invito a riscoprire il legame indissolubile tra l’arte e la conoscenza. Nei Camerini di Callisto e Apollo, Thierry Morel e Valeria Finocchi evocano lo spirito del collezionismo rinascimentale, ma con un occhio alla contemporaneità, affiancando incisioni dell’artista francese Erik Desmazières, che aggiungono tocchi surreali e futuristici alle suggestioni classiche.
In mostra, troviamo capolavori mai esposti prima di Tiziano, Veronese, Tintoretto, Sebastiano del Piombo e Jan Brueghel il Vecchio, accanto a tesori provenienti da prestigiose collezioni private e istituzioni come il MAK di Vienna e la Scuola Grande di San Rocco. Ogni opera è un capitolo di un racconto più grande: un’esplorazione dell’arte come finestra sul mondo naturale e sull’ingegno umano.
Un esempio emblematico è il modello didattico di un’orchidea militare della George Loudon Collection. Realizzato in cartapesta nel 1880, questo oggetto è nato per spiegare, non per essere ammirato. Ma qui, sotto le luci calibrate del Palazzo Grimani, diventa una scultura in grado di rivaleggiare con qualsiasi installazione contemporanea. Questo è il miracolo della collezione di Loudon: estrarre l’arte dai confini rigidi della sua funzione originale.
La mostra si spinge oltre il semplice “vedere”; ci invita a riflettere sul perché e sul come collezioniamo. Nel Rinascimento, la Wunderkammer era una celebrazione dell’ingegno umano e della magnificenza divina. Oggi, attraverso le lenti di Loudon, diventa una riflessione sul nostro rapporto con il passato, la natura e l’estetica. Modelli anatomici, campioni botanici e globi giapponesi del XIX secolo assumono nuove vite come objets d’art, mentre sculture rinascimentali come il Mercurio di Giambologna ci ricordano che la bellezza è senza tempo.
Ogni stanza del palazzo è un microcosmo. Dalla Sala di Psiche alla Cappella, il percorso è progettato per stimolare i sensi e immergere i visitatori in un’esperienza totalizzante. I tessuti Rubelli, scelti per decorare gli ambienti, aggiungono un tocco di lusso tattile, unendo passato e presente. Non è solo una mostra: è un’opera d’arte totale, un incontro tra architettura, design, storia e visione.
“A Cabinet of Wonders” non è solo un omaggio al collezionismo, ma un invito a riaccendere la nostra curiosità. Come osserva Thierry Morel, “La curiosità è una forza eterna capace di illuminare, unire e ispirare.” Questo spirito permea ogni aspetto della mostra, ricordandoci che l’arte e la scienza condividono una missione comune: comprendere il mondo e celebrarne i misteri.