
Il progetto artistico innovativo di Stefano Simontacchi (The Prism) arriva negli Emirati Arabi Uniti con una grande mostra presso la Bassam Freiha Art Foundation di Abu Dhabi
Fino al 31 agosto, la Bassam Freiha Art Foundation di Abu Dhabi ospita The Prism, il progetto artistico innovativo di Stefano Simontacchi, un’esposizione che segna un importante traguardo internazionale per l’artista italiano. L’evento, sostenuto dall’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi e dall’azienda RIMOND, rappresenta un ulteriore riconoscimento per Simontacchi, noto per la sua capacità di sfidare le percezioni e coinvolgere il pubblico attraverso installazioni interattive che fondono luce, filosofia e spiritualità.
La mostra si sviluppa in due distinti percorsi espositivi: Project Oneness e Trust, Gratitude and Love Journey, offrendo un’esperienza immersiva che invita i visitatori a intraprendere un viaggio profondo e trasformativo. Curata da Marco Senaldi in collaborazione con il team della Bassam Freiha Art Foundation, l’esposizione si distingue per il suo approccio originale, che permette di esplorare il dialogo tra arte, consapevolezza interiore e ricerca spirituale.
The Prism non è solo una mostra, ma un’esperienza totale che stimola la riflessione e la partecipazione attiva. Le opere di Simontacchi, infatti, sfidano la visione tradizionale dell’arte, coinvolgendo i visitatori in un processo di introspezione che supera i confini visivi e sensoriali, favorendo una connessione profonda con se stessi e con l’universo circostante come sostiene Michaela Watrelot-curatrice e direttrice delle esposizioni della Bassam Freiha Art Foundation.
Tra l’individuo e l’universo
Con questa esposizione, Simontacchi consolida ulteriormente il suo successo a livello globale, offrendo al pubblico degli Emirati Arabi Uniti un’occasione unica di entrare in contatto con un’arte che trascende il concetto di oggetto per abbracciare quello di esperienza. Un’opportunità di riflessione, dialogo e crescita personale, che arricchisce ulteriormente il panorama culturale internazionale. Obbiettivo della mostra? Esplorare la connessione tra l’individuo e l’universo, utilizzando la luce, lo spazio e il colore come mezzi per indagare temi universali come l’unità e la consapevolezza spirituale.
In particolare, il primo percorso espositivo, Project Oneness, invita i visitatori a esplorare la dualità e a superarla, per arrivare alla consapevolezza dell’unità universale. L’itinerario si snoda attraverso tre sale interconnesse, ognuna delle quali esplora un aspetto diverso di questa tematica. Nella prima sala, l’artista rappresenta la dualità attraverso la linea rossa, un simbolo che segna la separazione tra concetti apparentemente opposti come il bene e il male, il giusto e lo sbagliato.
La seconda sala segna il superamento di questa divisione, con opere che abbattono le barriere tra le categorie, suggerendo che oltre queste separazioni esiste una realtà più profonda di connessione. Infine, la terza sala presenta gli elementi naturali – acqua, terra, aria e fuoco – in un’armonia che simboleggia l’integrazione dell’uomo con l’universo. La teoria hegeliana dell’Assoluto ispira il percorso, proponendo un’esperienza che culmina nella comprensione che ogni individuo è parte di un’unità universale, un tema che invita alla riflessione profonda.

Proseguendo, il secondo percorso-Trust, Gratitude and Love Journey, offre al visitatore una dimensione spirituale più intima e personale. Allestito nella Annex Gallery della Bassam Freiha Art Foundation, questo viaggio esplora tre principi fondamentali attraverso sette opere dedicate a Fiducia, Gratitudine e Amore. Ogni opera rappresenta una tappa del cammino verso una connessione più profonda con se stessi, con la Terra e con l’universo.
Marco Senaldi descrive il percorso come un’opportunità per il pubblico di liberarsi da paure e dubbi (Trust), riconoscere e apprezzare ciò che si ha (Gratitude) e sperimentare l’Amore come forza unificante. Le opere di Simontacchi stimolano una riflessione non solo sull’arte come oggetto, ma sull’esperienza che essa genera nel visitatore, spingendo alla consapevolezza della propria interconnessione con il mondo. Come già evidenziato, una delle caratteristiche distintive della mostra è la sua natura immersiva, che non si limita alla semplice osservazione delle opere, ma invita il pubblico a partecipare attivamente attraverso esperienze di benessere, autoriflessione e consapevolezza.
Un nuovo capitolo internazionale per The Prism, che dopo il successo di Project Revelation a Milano nel 2023, ha già esposto a New York e partecipato a eventi di prestigio come la Abu Dhabi Art Fair nel 2024.