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Trump e IMLS: riduzioni ad azioni “non necessarie”

Donald Trump
Donald Trump
Un nuovo ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump prevede significative riduzioni del personale e delle operazioni presso l’Institute of Museum and Library Services (IMLS), oltre che in altre agenzie ritenute “non necessarie”.

Il provvedimento, intitolato “Continuare la riduzione della burocrazia federale”, impone all’IMLS e ad altre istituzioni, come il Woodrow Wilson International Center for Scholars dello Smithsonian Institution, di eliminare completamente tutte le funzioni non statutarie e di ridurre al minimo quelle obbligatorie per legge, insieme al numero di dipendenti.

L’IMLS ha giocato un ruolo fondamentale nel sostenere le arti, la cultura, le scienze umane e l’alfabetizzazione negli Stati Uniti, gestendo 266,7 milioni di dollari in sovvenzioni a musei e biblioteche nel solo anno fiscale 2024. Nonostante il suo finanziamento rappresenti appena lo 0,0043% del bilancio federale, l’agenzia ha fornito un supporto essenziale a numerose istituzioni, comprese biblioteche universitarie, distrettuali e tribali.

Una vista del Museum Of Glass di Tacoma, Washington, che ha recentemente ricevuto finanziamenti dall’IMLS per preservare il lavoro e l’eredità degli artisti del vetro (foto tramite Getty Images).

L’ordine esecutivo stabilisce che tutte le agenzie interessate dovranno presentare un rapporto di conformità al direttore dell’Office of Management and Budget, posizione attualmente occupata da Russell Vought, architetto del controverso Progetto 2025.

Sebbene gran parte del budget dell’IMLS sia destinato alle biblioteche statali, nel 2024 l’agenzia ha gestito 64 milioni di dollari in finanziamenti per 326 musei e istituzioni culturali in tutto il Paese. Tra i beneficiari figurano il Los Angeles County Museum of Art, il Museum of Glass di Tacoma, il Museum of the City of New York e il New York Historical, oltre a organizzazioni locali come il Martha’s Vineyard Preservation Trust e l’Heckscher Museum of Art di Huntington, New York. Quest’ultimo ha ricevuto una sovvenzione di 250.000 dollari per la mostra All of Me with All of You, che esplora il ruolo degli artisti LGBTQ+ nella storia dell’arte americana.

Secondo Heather Arnet, direttrice esecutiva e CEO dell’Heckscher Museum, a soffrire maggiormente per questi tagli saranno proprio i musei più piccoli, che non dispongono di grandi fondi di dotazione e fanno affidamento sulle sovvenzioni federali per la conservazione delle opere, la formazione professionale e le iniziative comunitarie.

Biblioteca pubblica di New York, 1940. Foto: Smith Collection/Gado/Getty Images.

L’annuncio è arrivato nello stesso giorno in cui Trump ha revocato un ordine esecutivo dell’era Biden che garantiva alle tribù native americane maggiore controllo sui fondi federali. Inoltre, nelle ultime settimane, il presidente ha sciolto il Comitato presidenziale per le arti e le discipline umanistiche, eliminato le divisioni di belle arti e conservazione della General Services Administration e costretto Shelly C. Lowe (Diné), prima presidente nativa americana del National Endowment for the Humanities, a rassegnare le dimissioni.

In risposta, l’American Libraries Association (ALA) ha definito l’ordine esecutivo di Trump un “assalto della Casa Bianca” all’IMLS, esortando il presidente a “riconsiderare questa decisione miope”. L’American Alliance of Museums (AAM) ha chiesto a cittadini e legislatori di difendere i finanziamenti federali a biblioteche e musei, mettendo a disposizione modelli di e-mail e trascrizioni di telefonate per contattare i rappresentanti del Congresso.

“I musei sono pilastri fondamentali delle comunità”, ha dichiarato l’AAM il 17 marzo. L’impatto complessivo dell’ordine esecutivo resta ancora incerto, ma il settore culturale è pronto a mobilitarsi per tutelare le istituzioni colpite dai tagli.

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