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L’AI rivela l’autore dei Papiri di Ercolano

L'IA riesce a rivelare il titolo e l'autore utilizzando il modello di rilevamento dell'inchiostro. Fonte: Vesuvius Challenge
Uno dei rotoli finiti sepolti dalla cenere e dal fango. Fonte: Vesuvius Challenge
Una pergamena antica, ridotta a carbone dall’eruzione del Vesuvio, custodiva un segreto millenario. Oggi, grazie all’intelligenza artificiale e ai raggi X ad altissima precisione, quel segreto è venuto alla luce — senza nemmeno toccare il rotolo.

A compiere l’impresa è stato un team internazionale di studiosi guidati dall’Università di Würzburg, in collaborazione con il progetto Vesuvius Challenge. La svolta? L’uso combinato di scansioni 3D al sincrotrone del Regno Unito e un’intelligenza artificiale addestrata a leggere l’invisibile.

Il rotolo in questione, noto come PHerc. 172, proviene da una villa romana a Ercolano che, secondo gli archeologi, potrebbe essere appartenuta al suocero di Giulio Cesare. Oggi è conservato nelle Bodleian Libraries dell’Università di Oxford. Il rotolo è stato analizzato senza essere aperto, perché il contatto fisico lo avrebbe distrutto. Le immagini a raggi X hanno rivelato tracce d’inchiostro un tempo invisibili, e l’IA ha fatto il resto.

Segmenti del pergamena PHerc. 172. Fonte: Vesuvius Challenge

Chi scrisse questo testo, sepolto per due millenni? La risposta ha emozionato il mondo accademico: si tratta del filosofo epicureo Filodemo di Gadara, una figura chiave della filosofia ellenistica. Il titolo identificato è altrettanto significativo: “Sui vizi”, opera etica che, secondo gli studiosi, fa parte di un vasto trattato in almeno dieci volumi, molti dei quali potrebbero trovarsi ancora tra i rotoli carbonizzati ritrovati nella villa.

Sebbene non sia ancora certo se si tratti del primo volume o del quarto (una lettera greca visibile potrebbe essere “alfa” o “delta”), ciò che conta è che per la prima volta possiamo leggere — e attribuire — un’opera completa di questi misteriosi papiri senza doverli distruggere nel processo.

Il merito di questa svolta va anche al progetto Vesuvius Challenge, una competizione lanciata nel 2023 che ha mobilitato studiosi, scienziati e appassionati per decifrare i rotoli senza aprirli. Il team che ha identificato autore e titolo del PHerc. 172 — Marcel Roth, Michał Nowak e Sean Johnson — ha vinto il premio da 60.000 dollari assegnato per il “Primo Titolo” decifrato.

L’IA riesce a rivelare il titolo e l’autore utilizzando il modello di rilevamento dell’inchiostro. Fonte: Vesuvius Challenge

Scoperti per caso nel XVIII secolo da un contadino, i papiri di Ercolano sono centinaia e costituiscono l’unica biblioteca dell’antichità giunta fino a noi. Fino a poco fa, però, erano anche tra i documenti più inaccessibili al mondo. Nessuna tecnica tradizionale — chimica, meccanica o ottica — era riuscita a recuperarli senza comprometterli. Ora, con la combinazione di raggi X, modellazione 3D e IA, il sogno degli studiosi prende forma: far “parlare” quei testi dimenticati, recuperare la filosofia e la cultura di Roma e della Grecia ellenistica, e magari scoprire autori e opere che si pensavano perduti per sempre.

Come confermano i ricercatori, il lavoro è appena cominciato. Ma questa pergamena, rimasta zitta per duemila anni, ha appena rotto il silenzio, con molto da raccontare.

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