
L’asta di arte moderna e contemporanea ha confermato Milano come una roccaforte di Sotheby’s: 90% di venduto, 53% lotti aggiudicati sopra la stima, tre record e un incasso da 11,393,490 euro, del 21% superiore a novembre 2024.
Milano sussurra un vento tardo primaverile alle porte di Palazzo Serbelloni quando il banditore d’asta Lorenzo Rebecchini sale sull’ambone di vendita di Sotheby’s, ponendo la sua figura davanti a Per la Spagna n. 14 di Emilio Vedova, dipinto largo due metri e mezzo che, un’ora dopo il momento appena descritto, sarebbe stato venduto per 419,1 mila euro (stima 250-350 mila euro). Ma restiamo sul principio di un incanto tra i più attesi della stagione italiana, uno dei due appuntamenti dedicati all’arte moderna e contemporanea che la maison di Patrick Drahi tiene in Italia.
Nel 2024, in un clima di incertezza generale per il mercato dell’arte, con la stessa Sotheby’s che ha visto diminuire sensibilmente il suo fatturato, Milano ha rappresentato una sorta di roccaforte, capace di mantenersi sui 20 milioni di euro complessivi raccolti anche l’anno precedente. Dunque, il conto è presto fatto: per potersi dire un successo, la vendita doveva raggiungere almeno i 10 milioni di euro, in attesa di fare lo stesso nella vendita autunnale. Non un’impresa facile, ma di certo fattibile guardando alla selezione di 93 lotti presenti in catalogo, di cui 80 al debutto in asta. Freschezza che ha aiutato le vendite, assestatesi alla fine a 11,4 milioni di euro, sfiorando la stima massima di 12,1 milioni, e migliorando del 21% il risultato di novembre 2024.
A scaldare la sala ci ha pensato il fumo proveniente da una delle celebri sigarette accese da Tom Wesselmann. Smoker study, che lascia intravedere le labbra rosse della fumatrice nel mezzo della cortina grigia, è stato venduto per 127 mila euro. Buon uno-due di Piero Dorazio, che ha visto una coppia di aggiudicazioni a stretto giro: Motu proprio (114,3 mila euro) e Manfrina blue (88,9 mila euro). Ottimi rialzi sulle stime per Carlos Cruz-Diez (Physichrome n.2282, 139,7 mila euro) e Serge Poliakoff (152,4 mila euro). Ma la luce più intensa viene dall’Angelo ribelle notturno di Osvaldo Licini, che raddoppia la sua stima fino a un’aggiudicazione da 330,2 mila euro, molto vicina al suo record assoluto in asta.

Chi ormai non stupisce è Lucio Fontana, il cui Concetto spaziale, Attese ha confermato le ipotesi della vigilia (stima 1,6-1,8 milioni di euro), passando di mano per 1,56 milioni di euro, miglior risultato della serata per distacco. Rimangono nelle stime, senza stupire né deludere, anche le altre opere del maestro spazialista che figuravano in catalogo. Un altro Concetto spaziale, bianco come il precedente, ma forato intensamente fino a comporre la figura di un uovo è stato venduto per 508 mila euro; un Concetto spaziale rosa, forato e non tagliato, è passato di mano per 571,5 mila euro; un Concetto spaziale, [Teatrino], di un rosso intenso, ha cambiato proprietario per 444,5 mila euro; infine, un [Concetto spaziale] nero, impreziosito nel centro da sabbia e vetro, è stato venduto per 508 mila euro.
Tra le aggiudicazioni internazionali si è distinto Cascades d’été di Georges Mathieu (165,1 mila euro), un Untitled di Sam Francis (152,4 mila euro) e 6 Schöne, 4 Hässliche Porträts: Schönes Porträt 4 (254 mila euro) di Georg Baselitz, un classico ritratto capovolto dell’artista tedesco. Risultato eccezionale, invece, per un autore italiano. Si tratta di Antonio Donghi. Il pittore, vicino al movimento del realismo magico, si caratterizzava per la precisione formale, l’uso di colori limpidi e una composizione equilibrata, spesso ispirata all’arte rinascimentale e alla pittura metafisica. Proprio come accade in Madre e figlia, proposto da Sotheby’s per 80-120 mila euro e venduto a 419,1 mila euro. Battuto così il record precedente, sostanzialmente raddoppiato, fermo ai 212,5 mila euro di Abito azzurro, venduto nel 2018 da Cambi. A fargli compagnia, nel novero dei record di serata, anche Willi Baumeister (127 mila euro) e Ronnie Cutrone (Campaign Promises, 30,5 mila euro).
Altri due artisti italiani si sono distinti in sede di vendita. Giorgio de Chirico, che con Tempio in una stanza ha fatto registrare il secondo miglior risultato di serata (584,2 mia euro) e Alighiero Boetti, il cui Autoritratto è stato battuto a quasi cinque volte la sua stima: partendo da 20-30 mila euro, il dipinto è stato battuto tra gli applausi della sala per 139,7 mila euro. Applausi che accompagnano l’intero incanto, che nella sua fascia di mercato ha pienamente raggiunto l’obiettivo.















