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Geometrie, ombre e visioni: l’arte moderna e contemporanea secondo Martini

Salvo, Il villaggio, 2004. Stima € 60.000 - 80.000

 

Salvo, Il villaggio, 2004. Stima € 60.000 – 80.000

A Brescia, l’estate del mercato dell’arte si apre sotto il segno dell’astrazione e della materia. L’11 e 12 giugno 2025, la casa d’aste Martini Studio d’Arte è protagonista con una selezione di opere di arte moderna e contemporanea, realizzate da una serie di artisti storici, legati a doppio filo alla ricerca europea e italiana del secondo Novecento.

Apre idealmente l’asta un’opera emblematica di Günter Fruhtrunk, Vibration Vert-Bleu-Noir ET. II (1965), acrilico su tavola che sintetizza con forza il vocabolario visivo dell’artista tedesco. Le fasce cromatiche ritmiche, di matrice costruttivista, danno vita a un campo percettivo pulsante, in linea con le istanze ottico-cinetiche dell’epoca. L’opera, corredata da etichette delle gallerie Lorenzelli di Bergamo e Milano, è stimata 40-50 mila euro. Dalla bidimensionalità pura si passa all’intensità materica del nero. È il caso dell’assemblaggio ligneo End of Day XIII (1972) di Louise Nevelson, scultura totemica nella sua verticalità silenziosa. L’opera, già venduta da Sotheby’s, rientra in quel corpus tipico dell’artista dove legni recuperati e verniciati si combinano in composizioni teatrali, dense di spiritualità e mistero. La stima si attesta sui 50-70 mila euro

Piero Dorazio, Senza titolo, 1956. Stima € 40.000 – 60.000

Il catalogo prosegue con Il villaggio (2004) di Salvo, uno dei lavori più rappresentativi della produzione matura dell’artista torinese. L’olio su tela, di ampio respiro (80 x 100 cm), restituisce con precisione l’atmosfera sospesa dei paesaggi archetipici di Salvo: architetture idealizzate, luci atemporali e cromie vibranti. L’opera è accompagnata da certificazioni dell’Archivio Salvo e da un’autentica su fotografia. La stima è 60-80 mila euro. Tra le presenze più attese c’è poi Piero Dorazio, con un’opera del 1956, Senza titolo (stima 40-60 mila euro), olio su tela che documenta un momento cruciale del suo percorso verso un’astrazione sempre più libera, costruita su trame di colore e ritmo pittorico.

Giulio Turcato, Superficie lunare, 1969. Stima € 60.000 – 70.000

Accanto a Dorazio, un altro protagonista dell’arte italiana del dopoguerra: Giulio Turcato, qui rappresentato da Superficie lunare (1969), stimata 60-70 mila euro, grande lavoro (160 x 300 cm) che combina olio e tecnica mista su gommapiuma. L’opera, potente e sperimentale, evoca i paesaggi cosmici tanto cari all’artista, giocando sulla resa tattile e la luminosità irregolare dei materiali. E ancora, opere di Marina Apollonio, Alberto Garutti, Emilio Isgrò, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Agostino Bonalumi, Paolo Icaro, Ben Vautier.

L’opera fonde gesto espressionista e tensione figurativa, con il consueto tocco ironico e istintuale tipico del cofondatore del movimento CoBrA. Tra le chicche internazionali anche lavori di  Yves Klein, Gerard Schneider, Hermann Nitsch, e dell’argentino Julio Le Parc con l’acrilico su tela Modulation 746, realizzato nel 1985 (stima 15-20 mila euro). Chiude idealmente la rassegna Asger Jorn con Portrait de Cardazzo (1956), olio su tela (stima 50-60 mila euro) che omaggia uno dei maggiori galleristi italiani, Carlo Cardazzo.

Marina Apollonio, Dinamica circolare 6Z, 1966. Stima € 30.000 – 40.000

Informazioni utili

Asta di Arte Moderna e Contemporanea
Martini Studio d’Arte
Borgo Pietro Wuhrer, 125 – 25123 Brescia
Prima sessione: 11 giugno ore 15.00
Seconda sessione: 12 giugno ore 15.00
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