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Vestigia romane nel terzo millennio. La magica e imponente ricerca di Alfred Seiland per la prima volta esposta in Italia, a Brescia

3. Alfred Seiland, Presso il Canopo, Villa di Adriano, Tivoli. Tibur, Italia, 2009 3. Alfred Seiland, Presso il Canopo, Villa di Adriano, Tivoli. Tibur, Italia, 2009
11.Alfred Seiland, Tempio della Concordia, Valle dei Templi, Agrigento. Agrigentum, Sicilia, Italia, 2010
11. Alfred Seiland, Tempio della Concordia, Valle dei Templi, Agrigento. Agrigentum, Sicilia, Italia, 2010

Le vestigia dell’Impero riecheggiano per la Leonessa. Per la prima volta in Italia, a Brescia, sbarca l’imponente lavoro di Alfred Seiland IMPERIVM ROMANVM. Fotografie 2005-2020, la prima retrospettiva del fotografo austriaco nel nostro Paese, che giunge in Italia dopo il successo delle esposizioni al Museo Romano Germanico di Colonia, ai Rencontres di Arles e all’Albertina di Vienna. La rassegna, visitabile dall’8 maggio al 17 ottobre, curata da Filippo Maggia e Francesca Morandini, promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei e coprodotta con Skira, presenta, per la prima volta in Italia, 136 immagini di grande formato tratte da IMPERIVM ROMANVM, il monumentale progetto sviluppato in oltre quindici anni di lavoro dal fotografo austriaco. Dove? Nei rinnovati spazi espositivi del “Quadrilatero rinascimentale” delle gallerie alte del Monastero di Santa Giulia del Museo di Santa Giulia, oggetto di un recente recupero funzionale finanziato da un Bando della Regione Lombardia con il progetto “Off\On”.

7.Alfred Seiland, Foro romano e Basilica, Sebastia. Samaria, Palestina, 2009
7. Alfred Seiland, Foro romano e Basilica, Sebastia. Samaria, Palestina, 2009

Il Colosseo a Roma, le terme di Bath, il Pont du Gard in Provenza, ma anche rovine di siti meno noti al grande pubblico, o, ancora, edifici moderni che alludono all’antico in tutto il loro paradosso, come il set di Cinecittà o il Caesar Palace Hotel di Las Vegas o la presenza discreta dei resti archeologici nel tessuto urbanistico attuale. I monumenti dell’Impero romano, diffusi in Europa e lungo il bacino del Mediterraneo, costituiscono per i suoi abitanti un’abitudine visiva, per i turisti un feticcio, per le infrastrutture un ostacolo. Sono 40 i paesi raccontati attraverso i siti archeologici come Palmira, Samaria o Epidauro. Il progetto illustra, con fotografie talvolta iperrealiste e pop, talvolta simboliste e minimali, l’inestricabile e vitale rapporto tra le tracce residue della cultura romana e i luoghi della modernità. Le vestigia dell’impero romano sono riconsiderate all’alba del terzo millennio, sono racconti di luoghi a volte dimenticati e altre volte inventati, sono fusioni di pezzi di mondo fra loro anche molto lontani.

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La mostra si pone come un ponte ideale tra il patrimonio storico e lo sguardo attuale in coerenza con l’identità del progetto pluriennale dedicato alla celebrazione e alla valorizzazione della Vittoria Alata.

L’iniziativa proposta da Fondazione Brescia Musei, presieduta da Francesca Bazoli e diretta da Stefano Karadjov, rientra nel programma delle celebrazioni per la restituzione a Brescia della Vittoria Alata, la straordinaria scultura romana che, dopo un attento restauro durato due anni presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è tornata in città, nella sua nuova collocazione nell’aula orientale del Capitolium riallestita su progetto dell’architetto Juan Navarro Baldeweg.

4.Alfred Seiland, Tempio di Apollo, Side. Selimiye. Side, Turchia, 2011
4. Alfred Seiland, Tempio di Apollo, Side. Selimiye. Side, Turchia, 2011

Affascinato dalle scenografie cinematografiche dell’antica Roma, allestite a Cinecittà, Alfred Seiland (St. Michael, Austria, 1952) ha intrapreso un lungo viaggio nei territori in cui si estendeva il dominio di Roma, dalla Siria alla Scozia, ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo e oltre, per fotografare quei siti archeologici romani in cui si cogliessero le diverse sfumature di interazione tra uomo e rovine. Come racconta Francesca Bazoli, Presidente di Fondazione Brescia Musei: “Si tratta di un’occasione imperdibile per conoscere insieme al grande maestro anche i rinnovati spazi espositivi del “Quadrilatero Rinascimentale” di Santa Giulia interamente impiegati dalla mostra di Seiland e per il quale sono stati riqualificati. La mostra si inserisce compiutamente nel cammino di narrazione intrapreso un anno e mezzo e fa destinato a dare nuovo significato al nostro patrimonio archeologico.” Alla Presidente fa eco il Direttore di Fondazione Brescia Musei, Stefano Karadjov, che racconta come “Quello che mettiamo in mostra al Museo di Santa Giulia è un percorso straordinario per qualità dell’ideazione e dell’esecuzione nella rappresentazione iconografica del patrimonio antico in chiave contemporanea. Una contemporaneità figlia della convivenza e della quotidiana formazione che gli uomini e le donne del bacino del Mediterraneo, così antropologicamente collegati al retaggio romano, fanno della loro memoria. Una memoria di pietre e di paesaggio che viene costantemente destrutturata, in una prassi quotidiana di convivenza, che rende così unica la presenza archeologica nella società contemporanea e nelle città europee.”

Alfred-Seiland-IMPERIVM-ROMANVM-brescia-photo-festival-museo-santa-giulia
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“Quella di Alfred Seiland rappresenta un’operazione perfettamente speculare di ciò che Fondazione Brescia Musei sta compiendo intorno al patrimonio archeologico affidata ad artisti contemporanei come l’architetto Juan Navarro Baldeweg, in dialogo con l’arte contemporanea e risemantizzato da un linguaggio pittografico innovativo, ma anche, come in questo caso, rivista nella propria iconografia attraverso la fotografia contemporanea di un grande artista, per la prima volta in Italia, con la più grande monografica mai realizzata sin qui in un museo.” Stefano Karadjov, Direttore di Fondazione Brescia Musei

Parte centrale della selezione è un nucleo di 20 inediti tra cui un portfolio di 6 scatti realizzati a Brescia tra il 2019 e il 2020, che coglie il patrimonio antico della città e ne documenta il valore monumentale e sociale, in costante cambiamento secondo canoni contemporanei, accompagnato da una video intervista di approfondimento.
3.Alfred Seiland, Presso il Canopo, Villa di Adriano, Tivoli. Tibur, Italia, 2009
3. Alfred Seiland, Presso il Canopo, Villa di Adriano, Tivoli. Tibur, Italia, 2009

Le rovine emergono così in tutta chiarezza quali patrimonio comune di un immaginario collettivo, una sorta di minimo comune denominatore continentale tra passato, arte moderna e architettura contemporanea, la prima “forma” di globalizzazione dello sguardo. Il pubblico è invitato a scoprire le trasformazioni delle città e del paesaggio: l’occhio del fotografo ne esalta il riuso talvolta consapevole talvolta casuale, ed espone il surreale dialogo tra le antiche glorie monumentali e i moderni tessuti urbanistici, gli spazi del turismo di massa, dello sport e della cultura del tempo libero.

Con questo progetto, costantemente in progress, Seiland è riuscito a riportare a galla, nel mondo globalizzato, la traccia del senso di comunità e un nuovo significato di quella integrazione che l’impero romano aveva avviato e realizzato per tutto l’arco della sua durata e che le locali vicende storico-culturali hanno modificato, distrutto o adeguato. Tra le fotografie riaffiorano tracce, forme, materiali e luoghi con i quali le società contemporanee che risiedono nei territori un tempo occupati dall’Impero continuano a rapportarsi, con modalità spesso inattese e sorprendenti.

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L’immagine che Seiland scatta è il momento finale di un percorso di ricerca, studio e conoscenza di luoghi il cui significato risiede nella storia, nelle vicende umane legate al sito, nella loro dimensione mitica e ne ferma la situazione attuale sospesa tra il “non più” e al contempo il “ma ancora”.

3.Alfred Seiland, Presso il Canopo, Villa di Adriano, Tivoli. Tibur, Italia, 2009
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ALFRED SEILAND. IMPERIVM ROMANVM

Fotografie 2005-2020

Brescia, Museo di Santa Giulia (via dei Musei 81/b)

8 maggio – 17 ottobre 2021

Mostra promossa da

Fondazione Brescia Musei

Comune di Brescia

Co-prodotta con

Skira

Nell’ambito di

Brescia Photo Festival IV Edizione – PATRIMONI

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