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A Sanday, la nave fantasma dell’Artico ritrovata da un bambino scozzese

Il relitto delle Isole Orcadi. Foto per gentile concessione dell'Orkney Islands Council.
Il relitto nelle Isole Orcadi. Courtesy Orkney Islands Council.
Sanday, un’isola delle remote Orcadi scozzesi, ha aggiunto un nuovo capitolo al suo leggendario passato marittimo. Dopo secoli in cui le sue acque tempestose hanno inghiottito navi e marinai, l’”isola culla dei naufragi” rivela un altro dei suoi segreti. E tutto è iniziato con un giovane curioso e una passeggiata sulla spiaggia dopo una violenta tempesta del 2024.

Tra le sabbie bagnate, i resti scheletrici di un’antica nave — travi in legno e chiodi arrugginiti — hanno attirato lo sguardo di un ragazzo del posto. Da quel momento, la comunità di Sanday si è mobilitata, unendo le forze con archeologi e studiosi per mettere in salvo il relitto e tentare di ricostruirne l’identità. Diciotto mesi dopo, grazie a un lavoro che ha coinvolto tecnologie d’avanguardia e passione locale, il mistero è stato risolto: il relitto è quello della Earl of Chatham, un’imponente baleniera da 500 tonnellate naufragata nel marzo del 1788.

Il team di Wessex Archaeology posiziona le travi in una cisterna d’acqua dolce. Courtesy Wessex Archaeology.

Analizzando gli anelli degli alberi nei campioni di legno prelevati, i ricercatori hanno scoperto che il legname proveniva dall’Inghilterra meridionale e risaliva alla metà del XVIII secolo. Incrociando archivi marittimi e documenti storici, è emerso che prima di diventare una baleniera, la Earl of Chatham era conosciuta come HMS Hind, fregata della Royal Navy varata nel 1752.
Quest’imbarcazione ha vissuto da protagonista le grandi guerre del XVIII secolo: ha solcato i Caraibi durante le campagne navali britanniche, ha partecipato agli assedi di Louisbourg e Québec nella Guerra dei Sette Anni, e ha persino servito durante la Rivoluzione Americana. Dopo il suo ritiro dal servizio militare, fu venduta a un armatore londinese e riconvertita alla caccia alle balene nell’Artico, alimentando con olio di balena l’industria nascente dell’Inghilterra.
Una tempesta artica, però, segnò la fine del suo viaggio. Fortunatamente, secondo le cronache dell’Aberdeen Journal, tutti i 56 membri dell’equipaggio si salvarono.

Disposizione di navi e truppe durante l’assedio di Québec City nel 1759. Credits: Buyenlarge. Courtesy Getty Images.

“Questa scoperta dimostra come le comunità locali siano custodi attive del proprio patrimonio”, ha commentato Alison Turnbull, direttrice delle partnership per Historic Environment Scotland. “Il nostro compito è supportarle nel raccontare la storia che le circonda”.

Ora, il futuro del relitto — e della sua incredibile storia — è nelle mani degli abitanti di Sanday. Come ha spiegato Clive Struver del Sanday Development Trust, “il prossimo passo sarà decidere come raccontare e valorizzare questa vicenda, che parla non solo della nave, ma della nostra identità come isola forgiata dal mare”.

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