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Una Chimera sul podio: Nico Vascellari firma il trofeo del GP di Monza 2025

Il trofeo Chimera del FORMULA 1 PIRELLI GRAN PREMIO D’ITALIA 2025 disegnato da Nico Vascellari e commissionato da Pirelli in collaborazione con Pirelli HangarBicocca. Courtesy Studio Nico Vascellari. Foto: A. Osio.

 

Il trofeo Chimera del FORMULA 1 PIRELLI GRAN PREMIO D’ITALIA 2025 disegnato da Nico Vascellari e commissionato da Pirelli in collaborazione con Pirelli HangarBicocca. Courtesy Studio Nico Vascellari. Foto: A. Osio.

Nel mondo ipertecnologico della Formula 1, dove ogni millesimo di secondo conta e ogni dettaglio è ottimizzato, arriva una creatura mitologica a interrompere la linearità delle performance: Chimera, il trofeo ideato da Nico Vascellari per il Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2025. Una scultura che è al tempo stesso totem, simbolo e affermazione di una visione: quella che unisce natura e tecnologia, istinto e calcolo, arte e velocità.

La Chimera di Vascellari sarà sollevata sul podio di Monza il 7 settembre, premiando i tre migliori piloti della gara più iconica del calendario italiano. Ma dietro quel gesto c’è molto più di una celebrazione sportiva: c’è un’interrogazione sul concetto stesso di vittoria, potenza e trasformazione.

L’opera, realizzata per il progetto nato dalla collaborazione tra Pirelli e Pirelli HangarBicocca e curata da Giovanna Amadasi, è la quinta di una serie che, dal 2021, invita artisti italiani a reinterpretare il trofeo del GP d’Italia. Dopo Alice Ronchi, Patrick Tuttofuoco, Ruth Beraha e Andrea Sala, quest’anno è il turno di un artista che ha fatto della metamorfosi e del contrasto il fulcro della propria ricerca.

La Chimera di Vascellari non è una semplice scultura: è un ibrido, una creatura fantastica che fonde in sé le caratteristiche degli animali più veloci dell’aria, dell’acqua e della terra – il falco pellegrino, il pesce vela e il ghepardo. Artigli, pinne, code e ali si mescolano in un corpo stilizzato che evoca movimento, evoluzione e tensione verso l’impossibile. Un ideale che si sposa perfettamente con la vocazione della Formula 1, dove ogni gara è una sfida ai limiti fisici e umani.

Il trofeo è realizzato in alluminio, materiale leggero e resistente, ampiamente usato nel mondo delle corse. La sua produzione unisce tecnologie di modellazione 3D, stampa in resina e la tradizionale fusione a cera persa: un incontro tra artigianato millenario e innovazione contemporanea.

Quando ho progettato il trofeo – racconta Vascellari – ho pensato al momento in cui viene innalzato, sopra la testa del pilota. Quel gesto è un rito, un’esaltazione della forza della natura e della sua capacità di ispirarci. Gli animali rappresentano quello che vorremmo essere: più veloci, più resistenti, capaci di volare. La Chimera è la proiezione di quell’utopia”.

Nato a Vittorio Veneto nel 1976, Nico Vascellari è una delle figure più riconoscibili dell’arte contemporanea italiana. Il suo lavoro spazia tra scultura, installazione, video e performance, e si nutre di riferimenti antropologici, mitologici e punk. Musicista e performer, spesso usa il proprio corpo come mezzo espressivo in azioni potenti e spiazzanti. La sua opera si muove lungo la linea sottile che separa l’organico dal meccanico, l’umano dal bestiale, l’istinto dalla razionalità.

Il trofeo di Monza arriva dopo una serie di importanti riconoscimenti internazionali e mostre personali, tra cui quelle al Palazzo Reale di Milano (2025), all’Haus der Kunst di Monaco e al Forte Belvedere di Firenze, solo per citarne alcune. Le sue opere sono oggi conservate in prestigiose collezioni pubbliche come il MAXXI di Roma, il Museion di Bolzano e il Museo del ’900 di Milano.

In un mondo che corre veloce, la Chimera di Vascellari ci invita a guardare oltre. Oltre il tempo sul cronometro, oltre la linea del traguardo, verso ciò che ancora non esiste. Ma che, proprio per questo, vale la pena immaginare.

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