
Attrice tra le più note del cinema asiatico e membro della giuria a Venezia nel 2023, Shu Qi torna al Lido con il suo primo film da regista
Attrice tra le più note del cinema asiatico e membro della giuria della Mostra di Venezia nel 2023, Shu Qi è tornata al Lido nel 2025 con il suo primo film da regista, Girl (Nühai), presentato in concorso.
Il film è ambientato a Taiwan nel 1988 e segue la storia di Hsiao-lee, una ragazzina introversa che instaura un legame intenso con Li-li, coetanea vitale e spensierata. L’amicizia tra le due si confronta con un contesto familiare segnato da difficoltà economiche e affettive, e con il passato della madre, che rischia di riprodurre sulla figlia lo stesso destino di rinuncia e frustrazione.
ArtsLife ha incontrato la regista al Lido di Venezia, dove Shu Qi ha raccontato l’origine del progetto: «Più di dieci anni fa Hou Hsiao-hsien mi chiese perché non provassi a dirigere. Io risposi: davvero posso? Non avevo mai pensato di fare la regista. Due anni dopo me lo ripeté, insistendo: allora, quando cominci? Io ero incredula, e lui mi disse: scrivi la storia più semplice che conosci e che senti davvero urgente. Così ho iniziato a indagare la mia infanzia, ed è nata la storia di Girl».
Un episodio magico
Il percorso artistico di Shu Qi si è formato sul set, accanto a registi come Hou Hsiao-hsien, Ang Lee, Tsui Hark, Stephen Chow, Johnnie To, Feng Xiaogang. «Non ho mai studiato cinema in senso accademico. Quello che ho imparato l’ho appreso osservando e lavorando. Scrivere questa sceneggiatura è stato il mio modo di studiare. Non ho cercato uno stile preciso da imitare: ciò che mi interessava era raccontare i personaggi, le relazioni, immergermi nel processo e permettere al pubblico di entrare nella scena come se fosse dentro il set».
Nel film compare anche un episodio magico, legato a un albero che appare improvvisamente davanti ai protagonisti e che si discosta dal registro del racconto: «È un ricordo personale. Da bambina, in mancanza di affetto, mi rifugiavo spesso nella fantasia. In quel momento ho voluto trasporre questa sensazione: se quell’albero fosse stato con me, non avrei più dovuto sopportare quel peso».
Un futuro diverso
La città è parte integrante della narrazione. Shu Qi ha spiegato di aver voluto mostrare il contrasto tra la Taipei degli anni Ottanta e il presente: «Negli anni Ottanta Taiwan era in piena trasformazione. Si costruiva ovunque, i palazzi crescevano, l’atmosfera era grigia e anonima. Nel film accompagno la crescita della protagonista con quella della città: quando la ragazza diventa adulta, il cielo torna azzurro e si apre un futuro diverso».
Girl, interpretato da Roy Chiu, dalla cantante jazz 9m88 e dalla giovane esordiente Bai Xiao-Ying, è in concorso a Venezia e sarà successivamente presentato al Toronto International Film Festival nella sezione Centrepiece.













