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Attacco israeliano a Doha getta ombra su Art Basel Qatar

Un edificio danneggiato dopo l’attacco israeliano contro i leader di Hamas a Doha - Reuters
Un edificio danneggiato dopo l’attacco israeliano contro, secondo quanto riferito da loro stessi, “i leader di Hamas”a Doha. Courtesy Avverire
Il raid israeliano a Doha incrina l’immagine di stabilità del Qatar, minacciando diplomazia e futuro di Art Basel 2026.

Martedì 9 settembre un raid aereo israeliano ha colpito la capitale del Qatar, prendendo di mira alti dirigenti di Hamas. Le esplosioni hanno scosso il quartiere di Leqtaifiya, mentre colonne di fumo si sono innalzate sopra Katara, il celebre centro culturale di Doha. Fortunatamente, le principali istituzioni artistiche del Paese – dal Mathaf al Museo Nazionale fino al Museo d’Arte Islamica – si trovano a distanza dalla zona dell’attacco.

Il Qatar, noto per la sua ricchezza energetica, i Mondiali del 2022 e un settore culturale in piena ascesa, vede ora incrinarsi l’immagine di stabilità che aveva reso possibile la storica partnership annunciata a maggio: l’arrivo di Art Basel a Doha, in collaborazione con Qatar Sports Investments e QC+. L’edizione inaugurale, prevista a febbraio al M7 nel Doha Design District, era stata salutata come l’inizio di una nuova era per il mercato dell’arte nel Golfo.

Ma il raid di martedì rimette tutto in discussione. Se l’attacco missilistico iraniano contro la base americana di Al Udeid, a giugno, era apparso più simbolico che minaccioso, quello israeliano è stato invece improvviso e diretto. Hamas ha smentito la morte di alti leader, confermando però che tra le vittime figura il figlio di Khalil al-Hayya, capo negoziatore del movimento.

Questa immagine, tratta da un filmato dell’AFPTV, mostra un uomo che osserva il fumo che si alza dopo le esplosioni nella capitale del Qatar, Doha, il 9 settembre 2025.
Courtesy Getty Images.

La domanda che circola ora nel mondo dell’arte è inevitabile: collezionisti e galleristi avranno ancora il coraggio di recarsi a Doha? La reputazione del Qatar come porto sicuro per gli affari e la diplomazia mediorientale sembra vacillare…

Un portavoce di Art Basel ha comunque rassicurato: “Siamo in costante contatto con i nostri partner e restiamo pienamente impegnati a garantire il successo della prima edizione di Art Basel Qatar nel febbraio 2026”.

Durissima la reazione di Doha. L’emiro Tamim bin Hamad, in una telefonata con il presidente Trump, avrebbe promesso “tutte le misure necessarie per proteggere la sicurezza e la sovranità del Paese”. Il ministero degli Esteri, per bocca di Majed al-Ansari, ha definito l’attacco “un’aggressione criminale” e “una palese violazione delle leggi e delle norme internazionali”.

Per un Paese che ha ospitato per anni i vertici di Hamas e si è posto come mediatore nei negoziati su Gaza, il raid israeliano non rappresenta solo un colpo alla sicurezza, ma anche una sfida al suo ruolo diplomatico. E, ora, anche al futuro della più attesa fiera d’arte del 2026.

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