Con L’aurora viene. Georg Baselitz & Lucio Fontana prende il via a Palazzo Belgioioso la programmazione milanese della Galleria Thaddaeus Ropac
Dell’evento, che innesta prestigiosa linfa internazionale nello scenario galleristico milanese e italiano, ve ne abbiamo già parlato a più riprese. Ora è giunta l’ora X: e possiamo raccontarvi dal vivo com’è la nuova galleria aperta dalla superstar Thaddaeus Ropac a Milano. E ad accoglierci, con grande cordialità, c’era lo stesso gallerista con colei che dirigerà la sede meneghina, Elena Bonanno di Linguaglossa. Un grande salone “d’onore”, capace di ospitare anche opere e installazioni di grandi dimensioni. Affiancato da una serie di spazi più piccoli ma non meno preziosi, che offrono versatili soluzioni allestitive. Nella centralissima cornice di Palazzo Belgioioso, progettato da Giuseppe Piermarini nel 1772.
E abbiamo potuto vedere in anteprima anche la mostra inaugurale, che mette in dialogo due giganti del 900 come Georg Baselitz e Lucio Fontana. Intrecciando la produzione recente dell’artista tedesco con opere storiche del maestro italo-argentino. E rivelando un legame profondo e duraturo che ha attraversato decenni, nonostante i due non si siano mai incontrati di persona. Un percorso espositivo che accosta dipinti e sculture realizzati da Baselitz nell’ultimo decennio a lavori di Fontana che spaziano dagli anni Trenta agli anni Sessanta, molti dei quali concessi dalla Fondazione Lucio Fontana. Introdotti dalla monumentale scultura in bronzo di Baselitz, che accoglie i visitatori nel cortile del palazzo, al piano terreno…
La selezione di Fontana in mostra restituisce la complessità del suo percorso: dalle sculture “barocche” degli anni Trenta e Cinquanta, ai Gessi e agli Inchiostri degli anni Cinquanta. Fino a opere rare come una Fine di Dio del 1963-64. “L’interpretazione non è di nessuna utilità per un artista”, ha dichiarato Baselitz. “Alla mia età, si tratta più che altro di un confronto intellettuale, senza nessuna dipendenza”. Ora, spazio a immagini e video…
