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In Abruzzo nasce Spazio EX Caserma, centro culturale dedicato all’arte della ceramica

Fabrice Hyber, Senza titolo, 2021, ceramica. Foto Gino Di Paolo Fabrice Hyber, Senza titolo, 2021, ceramica. Foto Gino Di Paolo
Fabrice Hyber, Senza titolo, 2021, ceramica. Foto Gino Di Paolo
Fabrice Hyber, Senza titolo, 2021, ceramica. Foto Gino Di Paolo
Inaugurato l’11 ottobre a Loreto Aprutino su iniziativa della Fondazione No Man’s Land, lo spazio si presenta come luogo di studio e riflessione sul medium della ceramica, in relazione alle dinamiche artistiche della contemporaneità

Quella della ceramica è una storia antica. È una storia che ha attraversato millenni di creatività e produzione umana, facendosi portavoce di culture, vicende, cambiamenti epocali. Cosa ha da dirci ancora oggi la ceramica, in un mondo fatto di media e linguaggi che sembrano distanti anni luce dalle sue peculiarità tecniche e materiche? Queste domande sono le fondamenta su cui poggia   Spazio EX Caserma, centro culturale inaugurato l’11 ottobre a Loreto Aprutino (in provincia di Pescara), dall’esperienza della Fondazione No Man’s Land.

Marco Bagnoli, Araba fenice (modello), 2011, e Alberto Garutti, Sehnsucht, 2018. Spazio Ex Caserma. Foto Gino Di Paolo
Marco Bagnoli, Araba fenice (modello), 2011, e Alberto Garutti, Sehnsucht, 2018. Spazio Ex Caserma. Foto Gino Di Paolo

Lo spazio ha aperto al pubblico con una mostra a cura di Alessandro Cocchieri, proponendo opere in ceramica di Marco Bagnoli, Alberto Garutti, Fabrice Hyber, Gülsün Karamustafa, Felice Levini, H.H. Lim, Luigi Ontani, Gino Sabatini Odoardi, Remo Salvadori, Donatella Spaziani, Giuseppe Stampone e Vedovamazzei.

“Con lo Spazio EX Caserma ho voluto proseguire e approfondire una riflessione sul ruolo della materia nella ricerca artistica contemporanea, concentrandomi sulla ceramica come medium capace di attraversare i confini tra linguaggio, gesto e concetto”, sottolinea Cocchieri. “Questo progetto nasce da una necessità critica: comprendere come una materia così antica, fragile e al tempo stesso resistente, possa ancora oggi essere veicolo di riflessione sul pensiero plastico, sulla costruzione dell’immagine e sul valore del fare”.

Remo Salvadori, Non si volta chi a stella è fisso, 2025. Spazio Ex Caserma. Foto Gino Di Paolo
Remo Salvadori, Non si volta chi a stella è fisso, 2025. Spazio Ex Caserma. Foto Gino Di Paolo

Una riflessione che prende corpo, all’interno di Spazio EX Caserma, attraverso le differenti esperienze e pratiche degli artisti coinvolti, alcuni dei quali accostatisi alla ceramica per la prima volta. “Proprio questa eterogeneità rende il progetto vitale”, continua Cocchieri. “Il confronto con una materia estranea obbliga ogni artista a ridefinire il proprio linguaggio, a misurarsi con la possibilità dell’errore, con la resistenza e la vulnerabilità del materiale. La ceramica, per me, non è un medium illustrativo ma analitico: uno strumento per interrogare la forma, la superficie, il tempo del fare e la responsabilità del gesto”.

Nella visione e nella missione di Fondazione No Man’s Land, Spazio EX Caserma si propone come “realtà attiva e inclusiva, aperta alla cittadinanza e al dialogo con partner nazionali e internazionali. Il progetto prevede inoltre iniziative e laboratori rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, per promuovere la conoscenza e la sperimentazione della materia ceramica”.

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