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Monet a Torino. Dal Musée d’Orsay alla GAM, 40 opere del padre dell’Impressionismo

Claude Monet Claude Monet, Studio di figura en plein air: donna con parasole girata verso destra (1886) olio su tela; 130,5x89,3 cm Parigi, Musée d’Orsay

 

MONET

Avvicinarsi alla tela per perdersi tra i tocchi di colore puro, lasciarsi abbagliare dalla luce e andare alla scoperta delle zone d’ombra. E poi fare qualche passo indietro per cogliere la visione d’insieme: l’impressione di un paesaggio. Istantanee en plein air che hanno segnato nella storia dell’arte un punto di non ritorno, aprendo la strada alle più avanguardistiche sperimentazioni dell’arte moderna e contemporanea.

Claude Monet
Claude Monet, Studio di figura en plein air: donna con parasole girata verso destra (1886) olio su tela; 130,5×89,3 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Claude Monet è sbarcato a Torino in un’eccezionale rassegna monografica che accoglie oltre 40 capolavori provenienti dalle Collezioni del Musée d’Orsay, alcuni dei quali mai esposti in Italia prima d’ora.

MONET
Claude Monet, Campo di tulipani in Olanda (1886)
olio su tela; 65,5×81,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

La mostra “Monet. Dalle collezioni del Musée d’Orsay”, inaugurata lo scorso 1 ottobre e visitabile alla GAM di Torino fino al prossimo 31 gennaio 2016, si presenta come un viaggio nelle stagioni della lunga carriera del padre dell’Impressionismo, firmato da un team curatoriale d’eccellenza: Guy Cogeval, direttore del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie; Xavier Ray, conservatore presso il Musée d’Orsay e specialista di Monet, e Virginia Bertone, conservatrice della GAM di Torino.

Claude Monet
Claude Monet, Il calesse. Strada sotto la neve a Honfleur (1867 circa)
olio su tela; 65×93 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Senza di lui avrei rinunciato” – affermava il collega Renoir. E con lui, con Monet, capofila des artistes indépendants, il museo torinese completa un trittico di mostre dedicate alla corrente francese, iniziato nel 2012 con l’esposizione di Degas e proseguito l’anno successivo con Renoir.

Dalle sale dell’Orsay, scrigno immacolato dell’arte di Claude Monet, la GAM di Torino veste le sue pareti di alcune tra le più significative opere del maestro francese, già protagoniste della grande retrospettiva organizzata dal Musée d’Orsay al Grand Palais di Parigi nel 2010.

MONET
Claude Monet, Argenteuil (1875)
olio su tela; 56×65 cm
Parigi, Musée de l’Orangerie

Si va dall’esordio courbettiano degli anni ’60 dell’Ottocento, documentato nella prima sala da “Aia in Normandia” (1863 circa), ai primi paesaggi en plein air e allo stretto dialogo con gli artisti del gruppo. E’ il caso di “Imbarcazioni da diporto, Argenteuil” che, affianco a “Entrata del villaggio di Voisins” di Camille Pissarro e a “L’isola Saint-Denis” di Alfred Sisley, chiude il trittico assemblato da Ernest May, un precoce collezionista degli impressionisti.

MONET
Claude Monet, I tacchini (1877)
olio su tela; 174×172,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Dalle campagne si passa alla città. Monet cattura la vita moderna. Tocchi di rosso, bianco e blu, una folla animata, lo sventolio delle bandiere, molteplici piccole pennellate di colore sono il biglietto da visita della celebre tela “La Rue Montorgueil à Paris. Fête du 30 juin 1878” che fa di Monet un vero e proprio reporter della società e della Parigi dei suoi anni. Dipinge dal vero e fa della luce l’elemento che struttura la stessa immagine, ne coglie la mutevolezza. Come racconta il critico Félix Fénéon, Monet disgusta i suoi contemporanei che rifiutano le sue tele ai Salon. Ma più preoccupato dalla percezione che dalla descrizione, col suo stile audace scrive una pagina nuova della storia dell’arte.

MONET
Claude Monet, Colazione sull’erba (1865-1866)
olio su tela; 248,7×218 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Il percorso espositivo continua con opere mai esposte in Italia. Come il preziosissimo frammento centrale de “Le déjeuner sur l’herbe”, l’evidente omaggio di Monet a Eduard Manet e alla sua scandalosa tela esposta al Salon des Refusés nel 1863. Cominciata nel 1865, l’opera di Monet misurava più di 4×6 metri. Egli aveva eseguito una serie di studi dal vero, di piccole dimensioni, per poi tracciare in bottega uno schizzo molto accurato, oggi conservato a Mosca al museo Pouchkine. Forse criticato da Courbet, che Monet aveva inserito seduto al centro della scena nella versione definitiva del quadro, l’artista abbandonò l’opera. E – come scriveva lui stesso – non riuscendo a pagare l’affitto di casa, diede l’opera in pegno al proprietario del suo appartamento, riscattandola solo anni dopo, quando parte della tela era già ammuffita. Recuperata la tela, Monet la tagliò conservandone solo tre frammenti, di cui oggi due sono custoditi al Musée d’Orsay mentre un terzo è scomparso. Un’occasione straordinaria quindi la mostra a Torino per poter ammirare una delle sole due parti sopravvissute di questa tela dall’importanza capitale.

Claude Monet
Claude Monet, Un angolo d’appartamento (1875)
olio su tela; 81,5×60 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Dal bellissimo “Un angolo d’appartamento” (1875) che immortala tra colpi di colore Camille, la moglie di Monet, e il loro primogenito Jean, si passa ai paesaggi di Vétheuil dominati dalla fortissima scomposizione cromatica, e si ritorna ad un’evanescente e chiarissima “Camille sul letto di morte”. Non manca il nucleo di dipinti protagonisti nel 1932 dell’omaggio a Claude Monet al Padiglione Francia alla XVIII Biennale di Venezia. A pochi anni dalla scomparsa del pittore, venivano esposti “Studio di figura en plein air: donna con parasole girata verso destra”, “Regate ad Argenteuil”, “Gli scogli di Belle-Ile”, ora tutti in mostra a Torino.

Claude Monet, Regate ad Argenteuil (1872 circa) olio su tela; 48x75,3 cm Parigi, Musée d’Orsay
Claude Monet, Regate ad Argenteuil (1872 circa)
olio su tela; 48×75,3 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Grandi assenti i cicli delle Ninfee, dei Pioppi e dei Covoni. Ma chiudono la rassegna, nell’ultima sala, tre tele particolarmente importanti per l’ultima stagione dell’artista.

Claude Monet
Claude Monet, La cattedrale di Rouen. Il portale e la torre Saint-Romain in pieno sole (en 1893)
olio su tela; 107×73,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

Due esempi della serie dedicata alla Cattedrale di Rouen, immortalata in pieno sole e con tempo grigio, dominano la prima parete; mentre “Londres, le Parlement” saluta il visitatore, avvolgendolo in quella stessa luce che ingloba il Parlamento inglese che emerge come una macchia, impalpabile, nella nebbiosa atmosfera d’Oltremanica.

Claude Monet
Claude Monet, Londra, il Parlamento, effetto di sole nella nebbia (1904)
olio su tela; 81,5×92,5 cm
Parigi, Musée d’Orsay

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INFORMAZIONI UTILI:

MONET
Dalle collezioni del Musée d’Orsay
Torino, GAM Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
2 ottobre 2015 – 31 gennaio 2016

ORARI

Da Martedì a Domenica: 10.00 – 19.30
Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un’ora prima
BIGLIETTI MOSTRA

Intero: € 12
Ridotto: € 9

Mostra prodotta da SKIRA, Città di Torino e Gam.
www.mostramonet.it

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