Dopo vent’anni di silenzio, per la prima volta nel nuovo millennio, a Milano torna l’Esposizione Internazionale della Triennale. L’evento, giunto alla XXI edizione, certifica l’attualità della cultura del progetto, attraverso cinque mesi di rassegne, convegni e spettacoli dislocati per tutta la città.
Il titolo: 21st Century. Design After Design
Dopo l’Expo Milano fa il bis e per cinque mesi sarà nuovamente al centro della scena, con l’Esposizione Internazionale della Triennale.
Dal 2 aprile al 12 settembre l’istituzione meneghina si propone di certificare lo stato dell’arte della drammaturgia del progetto, nella sua complessa attualità, in rapporto a quanto accaduto negli ultimi vent’anni e alle prospettive di un futuro che si fa sempre più imminente. Un obiettivo ambizioso, racchiuso nel titolo 21st Century. Design After Design, come spiega il Presidente de’ La Triennale Claudio De Albertis:
”La parola design è intesa nel senso più ampio di creatività. After significa “dopo” e quindi dà l’idea del cambiamento. Ma può voler dire anche “nonostante”, in riferimento a una progettualità che si fa largo a dispetto del persistere di condizioni precedenti”.
La nuova Triennale- Festa diffusa nel segno del design
Nel nuovo millennio la sfida si fa impegnativa, così La Triennale -col sostegno del BIE- presenta un piano d’azione serratissimo, per un’Esposizione Internazionale che differisce da quelle precedenti non solo nel contenuto, ma anche nella forma.
La XXI Triennale esce dai confini del Palazzo dell’Arte, per coinvolgere l’intera città attraverso mostre, eventi, spettacoli e concerti, e ancora convegni, concorsi, lecture e summer school.
Una festa del pensiero creativo diffusa in dodici sedi; luoghi a se stanti, uniti nell’analizzare le molteplici sfaccettature del progetto. Si parte dallo storico Palazzo di Giovanni Muzio e, passando attraverso l’HangarBicocca, la Fabbrica del Vapore, Il Mudec e il Museo Diocesano, si arriva fino alla Permanente, al Museo della Scienza e della Tecnologia, alla Villa Reale di Monza e ai campus del Politecnico e dello Iulm. Per l’occasione torneranno ad aprirsi perfino i battenti di Expo. Due padiglioni da 17.000 metri quadrati sono pronti ad accogliere un orto botanico, una biblioteca e nove studi di architettura.
Tutte le sfaccettature del design
E siccome il design è un continuo proliferare di urgenze creative, per scoprirle tutte la Triennale propone venti mostre -undici ideate dal comitato scientifico della stessa Istituzione e nove in collaborazione con altri enti-.
Grazie a un team curatoriale d’eccezione sarà dunque possibile riscoprire la progettualità in rapporto alle nuove esigenze urbanistiche, alla globalizzazione e alle questioni di genere, ma anche interrogarsi sul dialogo a più voci fra design, arte, artigianato e nuove tecnologie.
Ogni percorso espositivo offre un inedito spunto di riflessione. Se “W. Women in Italian Design” celebra il coraggio della creatività femminile, “Neo Preistoria 100 verbi” interpreta la storia dell’umanità come evoluzione naturale dei desideri di cui gli utensili sono gli strumenti abilitanti. A certificare la trasversalità del progetto sono anche le rassegne “Architecture as Art”, “Stanze. Altre filosofie dell’abitare” e “City after the City”, volte rispettivamente ad indagare il rapporto fra arte e progettualità, lo status dell’architettura d’interni e i possibili modelli di una città idealmente reale.
Un programma ampio e articolato quello della Triennale, sostenuto anche dal comune di Milano, attraverso un progetto sul modello di Expo in città. Per partecipare a tutte le sfaccettature dell’Esposizione Internazionale è possibile scegliere fra un pass stagionale e un biglietto che, al costo di 15 euro, consentirà di entrare una volta in ogni sede espositiva per tutta la durata della manifestazione.
Insomma, non ci sono scuse, è tempo di tornare a riflettere sul pensiero creativo.