Il sito di Jaljulia si trova a nord-est di Tel Aviv, proprio accanto alla moderna autostrada Route 6, una delle più trafficate di Israele, e a pochi metri da una linea della metropolitana
“È difficile anche per noi credere che a pochi passi da una modernissima autostrada, a soli cinque metri sotto la superficie, ci sia un sito antico di circa mezzo milione di anni conservato così straordinariamente“. È incredulo lo stesso Ran Barkai, capo del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Tel Aviv, quando racconta della prima importante scoperta archeologica del 2018, alla quale lui stesso a partecipato attivamente a Jaljulia, a nord-est della capitale di Israele. Un sito risalente al paleolitico, a circa 500mila anni or sono, associabile all’homo erectus, specie di ominide che si ritiene sia stata la prima a lavorare e utilizzare pietre bifacciali e a usare il fuoco.
E infatti nella località situata proprio accanto alla moderna autostrada Route 6, una delle più trafficate di Israele, e a pochi metri da una linea della metropolitana, gli archeologi israeliani hanno scoperto centinaia di pietre di selce scheggiate su entrambe le facciate chiamate amigdale, usate come strumenti per tritare vegetali e scavare radici. Gli scavi in quest’area iniziarono a causa dei piani di sviluppo urbanistico che richiedevano l’approvazione archeologica preventiva, hanno dichiarato le autorità. “Doveva essere una sorta di paradiso per i cacciatori e i raccoglitori preistorici, con abbondanza di vegetazione e di animali”, ha aggiunto ancora Barkai.