Boccioni, Severini, Sironi, Carrà, de Chirico, Morandi, De Pisis. Per la prima volta che una parte importante della collezione Jesi viene esposta al di fuori dell’Italia nel ventesimo anniversario dell’istituzione inglese
A crearla nel 1998 in un palazzo in stile georgiano a Londra fu un filantropo americano, emigrato nel Regno Unito dopo la seconda guerra mondiale e da sempre appassionato dell’arte Italiana. Tanto che la sua raccolta comprende lavori di Gino Severini, Amedeo Modigliani, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, e nelle sue esposizioni temporanee recentemente ha presentato artisti come Gerardo Dottori, Pablo Echaurren, Bruno Munari, Alberto Burri.
Il filantropo di cui si parla è Eric Estorick, e la collezione in oggetto è la Estorick Collection of modern italian art, vera e propria enclave della creatività nostrana nel Regno Unito. Che ora sceglie di celebrare il suo 20° anniversario con una grande mostra di opere provenienti da una delle più importanti raccolte di arte moderna italiana al mondo, la collezione Emilio e Maria Jesi, ospitata presso la Pinacoteca di Brera di Milano. Si tratta della prima volta che una parte importante della collezione Jesi viene esposta al di fuori dell’Italia. “Questa collezione di arte del nostro tempo, affidata allo Stato, è dedicata agli artisti e agli appassionati d’arte di ieri, oggi e domani”, dichiararono gli Jesi nel donare le loro opere a Brera, nel 1976.
The Enchanted Room – questo il titolo della mostra, aperta da oggi, 24 gennaio, all’8 aprile prossimo – presenta opere iconiche di artisti come Umberto Boccioni, Gino Severini, Mario Sironi, uno straordinario nucleo di dipinti metafisici di Carlo Carrà e importanti opere di Giorgio de Chirico, Giorgio Morandi e Filippo De Pisis.
Tra le opere chiave della mostra l’autoritratto divisionista di Boccioni del 1908, La musa metafisica di Carrà del 1917, e poi il Ritratto di Moïse Kisling di Amedeo Modigliani (1915), Le Nord-Sud di Gino Severini del 1912, l’esuberante collage cubo-futurista di Ardengo Soffici Anguria e liquori (1914). Non mancano alcuni cupi paesaggi urbani di Mario Sironi e le celebri donne di Massimo Campigli, fino a una straordinaria selezione di nature morte di Giorgio Morandi.
http://www.estorickcollection.com/
