La musa di Picasso e il gatto di Giacometti guidano la Evening Sale di Sotheby’s
19.06.2018 – Il piccolo catalogo di 36 lotti offerto questa sera da Sotheby’s a Londra ha venduto per 87,496,600 GBP, una cifra al di sopra delle aspettive preasta di oltre 60 milioni ma con una percentuale di unsold del 27,7%: dieci lotti sono rimasti al palo. Nel giugno 2017 20 lotti avevano venduto per 127,945,750 sterline che diventano 148.877.000 sommando anche il totale dell’asta curata “Actual Size” (che però comprendeva anche opere contemporanee) esitata subito prima della classica Evening.
Tra i lotti aggiudicati stasera ci sono state delle belle soprese. Soprattutto fra i primi lavori passati sotto il martello di Helena Newman (Global Co-Head of Sotheby’s Impressionist & Modern Art Department & Chairman of Sotheby’s Europe). Il romantico bacio dei due innamorati blu di Marc Chagall ha quasi quadruplicato la stima più bassa fermandosi a 1,162,000 £, mentre il tenero bronzo di Camille Claudel raffigurante il bambino Charles Lhermitte, figlio del pittore Léon Lhermitte, l’ha duplicata con la battuta a 1,030,000 £. Lhermitte era un amico e vicino di casa di Auguste Rodin e forse ha avuto un ruolo nel presentarlo a Camille. Il successo della scultrice francese sembra inarrestabile negli ultimi anni. Recentemente il museo Getty ha annunciato l’acquisizione di due bronzi, uno di Camille e uno di Rodin che saranno esposti a Los Angeles da quest’estate. Nel novembre del 2017 un’asta tematica dedicata all’artista aveva dimostrato la sua ormai chiara emancipazione dal maestro e amante Rodin. La ventina di opere provenienti dalla collezione della sua famiglia vendute da Artcurial a Parigi avevano infatti triplicato le stime totalizzando €3.599.200. Si vedrà come andrà domani sera da Christie’s, che ha in catalgo ben 4 sculture dell’artista.
Stilando la classifica delle aggiudicazioni più alte della serata in New Bond Street, sale sul podio al primo posto Pablo Picasso. “Buste de femme de profil. Femme écrivant”, un ritratto di Marie-Thérèse Walter del 1932, è stato venduto per 27.319.000 sterline. Era presentato con “stima a richiesta” ma pare che si aggirasse intorno ai 33 milioni di sterline. Dunque sembra che la mostra alla Tate -in corso ancora fino a settembre- e la data di realizzazione (il 1932 è considerato l’anno magico di Picasso) non hanno spinto l’opera sopra le aspettative. Sicuramente l’incremento dei prezzi di Picasso è reso lampante dalla cifra realizzata stasera: l’opera era infatti già passata in asta nel 1997 per “solo” 3,7 milioni di dollari (hammer price).
Secondo classificato il gatto di Alberto Giacometti, battuto a 12.642.000 sterline. Il venditore di questa sera l’aveva acquistato nel maggio del 2010 da Christie’s a New York per 20.802.500 dollari (asta: “Property from the Collection of Mrs. Sidney F. Brody”). “Le chat” è stato realizzato nel 1951 (fuso poi nel 1955), nello stesso stile delle figure umane tipiche di Gaicometti. Di animali non ha creati molti, ha lasciato questi soggetti al fratello Diego che ne ha inseriti diversi nella lavorazione dei suoi mobili. Alberto era affascinato da questo felino che riusciva a muoversi in spazi strettissimi senza neanche sfiorare gli oggetti. Si racconta che alla domanda “Cosa salveresti da un incendio, un Rembrandt o un gatto?” Giacometti rispose “il gatto!” Diverse fusioni di “Le Chat” sono presenti in importanti collezioni pubbliche tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York o il Berggruen Museum di Berlino.
Terzo posto per Claude Monet. Se le ninfee in asta a NYC lo scorso maggio avevano infranto il record per l’artista a 84,687,500 $, questa sera il padre dell’Impressionismo non ha visto perfomance degne di qusto risultato. Dei quattro lavori in catalogo, solo uno è stato venduto. “La Méditerranée par vent de mistral”, un luminoso paesaggio della Costa Azzurra del 1888, è stato battuto a 7,150,800 sterline, aggiudicandosi la medaglia di bronzo della serata. Rimasto al palo il bel “Le Port de Zaandam” del 1871, affidato a Sotheby’s da un collezionista americano insieme ad altre tre opere, di cui una seconda di Monet (una natura morta raffigurante dei limoni).
“Gabriele Münter im Freien vor der Staffelei” di Wassily Kandinsky, del 1910, arrivava sul mercato da una collezione privata per la prima volta dopo 50 anni. Realizzato in un periodo chiave per l’arte di Kandinsky, che segna la sua definitiva transizione verso l’astrazione, è stato battuto poco oltre la stima massima a 5,303,500 sterline.
Il ritratto della scrittrice inglese Mary Hutchinson di Henri Matisse, un carboncino del 1936, ha fatto 3,130,000 £. La Hutchinson posò per questo ritratto nello studio di Parigi di Matisse nel giugno del 1936. Solo un mese prima, osservando gli ultimi lavori dell’artista in una mostra alla galleria di Paul Rosenberg, la scrittrice li descrisse come “piccoli e brillanti, come gioielli”. Matisse realizzò due ritratti della donna, uno lo conservò lui stesso mentre il più elaborato dei due, quello venduto stasera, era stato acquistato dalla stessa Hutchinson ed era rimasto nella collezione della sua famiglia fino ad oggi.
I fiori in un cestino di Paul Gauguin del 1880-85, che risentono dell’influenza di Cezanne, hanno fatto 2,290,000 sterline, raddoppiando la stima più alta. Una ballerina in bronzo di Edgar Degas da 350 mila è arrivata a 670,000 £. Performance molto simile per un cielo carico di nuvole di Pierre-Auguste Renoir del 1872 che da 350 mila è salito a 610,000 £.
Infine segnaliamo i risultati degli italiani: le due nature morte di Gino Severini sono state vendute entrambe (586.000 e 466.000£), mentre il cavaliere di Marino Marini è rimasto senza buyer.
SOTHEBY’S | LONDRA | 19 GIUGNO 2018