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Sono di Van Dyck e Keiga le due opere che verranno restaurate grazie a Tefaf

Kawahara Keiga ‘View of Deshima in Nagasaki Bay’ Kawahara Keiga ‘View of Deshima in Nagasaki Bay’
Carlo I a cavallo Anthonis van Dyck - Equestrian Portrait of Charles I - National Gallery, London.jpg Autore Antoon van Dyck Data 1636 Tecnica olio su tela Dimensioni 367×292 cm Ubicazione National Gallery, Londra
Antoon van Dyck. Carlo I a cavallo, 1636. National Gallery, Londra

Grazie al TEFAF Museum Restoration Fund, due  opere d’’arte della National Gallery del Regno Unito e del Museum Volkenkunde dei Paesi Bassi saranno restaurate.

La prossima edizione di TEFAF Maastricht si terrà dal 16 al 24 marzo al MECC. Dal 2012 il TEFAF Museum Restoration Fund sostiene il restauro e la conservazione di opere d’’arte di rilevanza culturale presenti nei musei e nelle istituzioni di tutto il mondo.

Quest’anno sarà elargita la somma di 50.000 euro per il sostegno di due distinti e complessi progetti di conservazione e restauro: per il Ritratto di Carlo I a cavallo di Anthony van Dyck (1599-1641) del museo inglese e per un  dipinto a otto pannelli intitolato Veduta di Deshima dalla baia di Nagasaki, un’’opera precedentemente sconosciuta dell’’artista giapponese Kawahara Keiga (1786-1860 ca.) del museo olandese.

Il ‘Ritratto di Carlo I a cavallo’ di Anthony van Dyck, che richiede un più sostanzioso programma di conservazione e restauro, è un’’opera iconica e molto amata della collezione. Il dipinto è uno dei due ritratti a cavallo di Carlo I, attribuito senza dubbio a Van Dyck (l’’altro ritratto, meno recente, fa parte della collezione d’’arte della famiglia reale britannica e si trova nel Castello di Windsor). Van Dyck è stato un celebre pittore fiammingo, ma anche un disegnatore e un acquafortista di successo; oggi è ricordato particolarmente per le sue raffigurazioni di Carlo I e della sua Corte. La scelta dell’’artista di un ritratto a cavallo dimostra le doti equestri del re, spesso associate a virtù e coraggio, oltre a rimandare deliberatamente alle statue degli imperatori dell’’Antica Roma, raffigurati a cavallo, a conferma del potere temporale del sovrano. Oggi, il dipinto è esposto nella Sala dedicata a Van Dyck (Stanza 21) della National Gallery.

Kawahara Keiga ‘View of Deshima in Nagasaki Bay’
Kawahara Keiga ‘View of Deshima in Nagasaki Bay’

Il Museum Volkenkunde rappresenta un terzo del National Museum of World Cultures, insieme al Tropenmuseum di Amsterdam e all’’Africa Museum di Bergen Dal. Insieme, queste istituzioni custodiscono la Collezione Nazionale olandese, con oltre 450.000 oggetti e 1 milione di fotografie provenienti da tutto il mondo. Il National Museum of World Cultures ha recentemente scoperto e acquistato uno sconosciuto e unico dipinto dell’’artista giapponese Kawahara Keiga, ‘Veduta di Deshima dalla baia di Nagasaki’.

L’’opera, che risale al 1836 circa, è formata da otto pannelli. Al tempo della sua realizzazione gli olandesi erano gli unici europei a cui fosse consentito commerciare con il Giappone, solamente dalla loro base sull’’isola artificiale di Deshima. La nave olandese Marij en Hillegonda, che spicca nel dipinto, si recò in Giappone soltanto una volta. Keiga ebbe dunque il privilegio di entrare a Dehima liberamente, cogliendo l’’occasione d’’immortalare un momento unico dei rapporti tra Giappone e Olanda.

Allo stato attuale l’’opera, che è quindi di grande importanza circa le relazioni tra le due potenze, non può essere esposta al pubblico né trasportata in viaggio. Le condizioni dei pannelli richiedono un restauro completo; una volta terminato il processo di conservazione, l’’oggetto fungerà come porta d’’ingresso dell’’ampia collezione giapponese del Museum Volkenkunde, che offre ai visitatori un approfondimento della vita in Giappone all’inizio del XIX secolo e del ruolo unico del commercio olandese durante quegli anni.

www.tefaf.com

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