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Come dipingeva lo straordinario Willem de Kooning? La lezione del MoMA

“Non mi ha mai interessato il modo di realizzare un buon dipinto. Non dipingo inseguedo l’idea della perfezione, ma per vedere fino a che punto riesco a spingermi”.

Willem de Kooning (1904 – 1997), pittore e scultore statunitense di origine olandese, è stato una delle figure fondamentali dell’arte americana del secondo dopoguerra. Insieme a Jackson Pollock, si è affermato come esponente di spicco dell’Espressionismo Astratto e della cosiddetta New York School.

Pennellate aspre e poderose e una lotta incessante con i colori, il tessuto, la spatola. Ma soprattutto con se stesso. Nel 1952 Harold Rosenberg definì questo tipo di pittura impulsiva Action Painting, in cui “azione” sta per affermazione di esistenza e resisistenza al caos della vita moderna. Un concetto che, nel caso dell’artista olandese, si applica in due sensi: nella gestualità libera e spontanea e nella totale assenza di premeditazione, nel suo fare e disfare continuamente l’immagine sulla spinta dell’impulso.

Nel video del MoMA, Corey D’Augustine, insegnante di MoMA’s IN THE STUDIO, spiega e riproduce il modus operandi dell’artista.

 

Willem de Kooning

 

Willem de Kooning, Two Women, 1953

 

Willem de Kooning, Composition, 1955

 

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