660 milioni per nove dipinti e una scultura. La classifica delle opere più care vendute in asta in questo 2019 raggiunge vette elevate, nonostante un calo non indifferente del 27,8% sul 2018
Leggendo la Top Ten balza subito all’occhio il dominio incontrastato della piazza di New York (9 posizioni su 10) e il fatto che la “potenza di fuoco” continua a essere concentrata nelle aste del mese di maggio, a dispetto del secondo appuntamento dell’anno nella Big Apple, quello di novembre. E’ di nuovo Sotheby’s a conquistarsi il primo posto con un capolavoro moderno.
Lo scorso anno la medaglia d’oro era stata per Amedeo Modigliani con “Nu Couché (Sur Le Côté Gauche)”, dipinto nel 1917, venduto per 157.159.000 dollari. Nel 2019 il top price è stato per per un titano dell’arte impressionista, Claude Monet. Con “Meules”, del 1890, aggiudicato a 110,7 milioni di dollari. Fa parte delle 25 tele della serie dei “Covoni” che il maestro francese iniziò a 50 anni in un campo vicino alla sua casa a Giverny. La maggior parte di queste tele, 17, appartengono a istituzioni museali pubbliche.
Solo altri due gli artisti nati nell’Ottocento in classifica: Pablo Picasso e Paul Cezanne. Quest’ultimo in quarta posizione con “Bouilloire et fruits” che era già passato in asta nel 1999 a 29,5 milioni e che lo scorso maggio, da Christie’s, è stato venduto per $ 59,3 milioni. Segue Pablo Picasso con “Femme au chien” aggiudicato da Sotheby’s a 54,9 milioni. Il levriero afgano, come suggerisce il titolo, è il vero protagonista del dipinto, ritratto insieme Jacqueline Roque, la seconda moglie dell’artista. Le altre sette opere in classifica, sono tutte di artisti contemporanei, tre addirittura ancora in vita.
Medaglia d’argento per Jeff Koons, nato nel 1955. Il coniglio in acciaio inossidabile del 1986 alto oltre un metro e parte di un’edizione di tre esemplari è stato venduto per 91 milioni di dollari. Con questo prezzo è stato raggiunto il record per un artista vivente in asta, superando quello del novembre 2018 ottenuto da David Hockney – sempre da Christie’s New York- con “Portrait of an Artist (Pool with Two Figures)” del 1972 a 90,3 milioni. Il pittore ultraottantenne compare anche in questa classifica 2019 e si posiziona al decimo posto. “Henry Geldzahler and Christopher Scott”, realizzato nel 1969, è stato battuto a Londra da Christie’s a 37,661,250 GPB (49,449,221 USD). Il ritratto del curatore d’arte e del suo compagno è il terzo lavoro nella serie di grandi dimensioni di sette doppi ritratti che Hockney creò tra il 1968 e il 1975. Quattro si trovano in collezioni museali.
L’ultimo artista vivente in questa top ten è Ed Ruscha, nato nel 1937. E’ l’unica vendita avvenuta nel secondo semestre. Con il suo ‘Hurting the Word Radio #2’ a $52,485,000, è arrivato settimo (nuovo record per l’artista). Le altre opere in classifica rimangono stabili nel confronto con la top ten del I semestre. Un grande silkscreen di Robert Rauschenberg, “Buffalo II”, del 1964, aggiudicato a 88,8 milioni (nuovo record d’asta per l’artista) è rimasto terzo. Questa serie di serigrafie è realizzata con una tecnica usata contemporaneamente da Andy Warhol, che conferma il sesto posto nella nostra lista con “Double Elvis [Ferus Type]”, del 1963, venduto per 53 milioni.
Come detto, al settimo ha fatto la sua comparsa Ruscha facendo così scalare gli altri due “Big” dell’arte contemporanea: Francis Bacon (ottavo) e Mark Rothko (nono) entrambi aggiudicati a oltre 50 milioni. Per quel che riguarda il numero di posizioni occupate dalle due maison, Sotheby’s ha riconquistato terreno con quattro aggiudicazioni contro le due del 2018. Christie’s mantiene fermo il suo vantaggio, che Cristiano De Lorenzo -direttore generale di Christie’s Italia- spiega così: “Grazie ai forti risultati ottenuti a livello globale, Christie’s continua a mantenere la sua posizione di leader del mercato dell’arte anche nel 2019. Nonostante il clima geopolitico complesso e una flessione in termini di approvigionamento delle opere, la domanda da parte dei compratori rimane forte. Abbiamo inoltre rilevato che un nuovo gruppo di collezionisti ha iniziato ad interessarsi al mondo delle aste avvicinandosi a Christie’s soprattutto tramite le vendite online. Ci aspettiamo che nei prossimi mesi si verificherà un incremento di attività nel cosiddetto “middle market” grazie allo sviluppo di una clientela sempre più ampia e globale”.
Sotheby’s dal canto suo, dopo il recente addio a Wall Street con l’acquisizione dell’imprenditore francese Patrick Drahi, cercherà di “accelerare il successo del programma di iniziative orientate alla crescita grazie ad un ambiente privato più flessibile” come ha dichiarato Tad Smith, CEO della casa d’aste.