Filippo Timi torna a Milano con Skianto: un testo spiazzante che mescola rabbia e dolore con un’esilarante ironia. Dal 21 gennaio a Franco Parenti
In Skianto, in scena al Teatro Franco Parenti di Milano dal 21 gennaio al 2 febbraio, Filippo Timi torna alle origini, sia di sé stesso che del suo teatro. Lo spettacolo, molto vicino a La vita bestia (il suo primo monologo), consente all’attore (e autore) di riallacciare un dialogo con quell’umbro che fa parte della sua identità. Filippo il ragazzino portato in scena ha molto del Filippo che si nasconde dietro il testo, dall’accento alla passione sfrenata per il pattinaggio e per Heather Parisi.
Lo spettacolo ha per protagonista un bambino diversamente abile che non corrisponde, certo, alla creatura che i genitori si erano immaginata al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la scatola cranica “sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, condite con comicità e paradossi, con le mignotte del paese.
Come tutti i sognatori egli dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata.
Skianto è il racconto di un ragazzo disabile che ha il cancello sbarrato. «Io spalanco quella bocca in un urlo di Munch – spiega Timi – Gli esseri umani sono disabili alla vita. E siamo tutti un po’ storti se ci confrontiamo alla grandezza della Natura. Esiste una disabilità non conclamata che è l’isolamento, l’incapacità di fare uscire le voci».
SKIANTO
21 gennaio – 2 febbraio
Teatro Franco Parenti, MIlano
uno spettacolo di Filippo Timi
con Filippo Timi
e Salvatore Langella
luci Gigi Saccomandi
costumi Fabio Zambernardi
canzoni Filippo Timi e Salvatore Langella
assistente alla regia Daniele Menghini
produzione Teatro Franco Parenti
spettacolo nato nel 2014 in coproduzione con il Teatro Stabile dell’Umbria