Print Friendly and PDF

Guttuso, Schifano, Carrà, De Pisis. Maxisequestro per truffa assicurativa a Livorno

A Francesco Papini, medico legale sessantaduenne arrestato a Livorno nell’ambito di una bufera giudiziaria in materia assicurativa, sequestrati immobili e opere d’arte per un valore di 2 milioni di euro

In questi giornii media non fanno che rilanciare la notizia delle quotazioni alle stelle raggiunte dall’oro. Identificato come bene rifugio in un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo. Eppure per molti anche l’arte contemporanea deve apparire ancora come un investimento sicuro: lo testimoniano le prime notizie che trapelano dall’edizione online della fiera Art Basel, che parlano di vendite anche multimilionarie. E la pandemia non ha distratto neanche i malfattori – o presunti tali – dal puntare la propria attenzione sul contemporaneo: in questi giorni anche noi abbiamo dato notizia dell’arresto di Inigo Philbrick, il giovane mercante d’arte scomparso nel nulla qualche mese fa dopo lo scoppio di uno scandalo su opere dal valore di milioni di dollari.

E la passione per l’arte contemporanea, o la ricerca di beni rifugio sicuri e facilmente riconvertibili, pare avesse folgorato anche Francesco Papini. Un medico legale sessantaduenne arrestato a Livorno nell’ambito di una bufera giudiziaria in materia assicurativa. Nel mirino degli inquirenti sono finiti diciotto professionisti, tra i quali medici e avvocati, dieci dei quali arrestati. Le accuse andrebbero – le indagini sono ancora in corso – dall’associazione per delinquere alla corruzione. Fino al fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.

E proprio a Papini, finito in carcere con la moglie, C. A., sarebbero stati sequestrati beni per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Fra questi, oltre a quattro immobili – una villa, due appartamenti, uno studio – ci sarebbero anche 57 dipinti di diversi artisti italiani, tra gli altri Renato Guttuso, Mario Schifano, Carlo Carrà, Filippo De Pisis e Giovanni Fattori. E anche una scultura e un’anfora romana. Nella vicenda sarebbe coinvolto anche il cantautore Enrico Nigiotti, 33 anni, livornese, volto noto della tv per aver partecipato al Festival di Sanremo.

Commenta con Facebook