Nino Migliori. Stragedia rende omaggio alle 81 vittime del volo di linea IH 870 della compagnia aerea Itavia con una video installazione immersiva a cura di Lorenzo Balbi, allestita all’interno di una spettacolare chiesa cinquecentesca situata nel cuore pulsante di Bologna. Il progetto – ideato dal fotografo bolognese Nino Migliori insieme ad Aurelio Zarrelli, Elide Blind e Simone Tacconelli – è stato presentato alla città in occasione del quarantesimo anniversario della Strage di Ustica e sarà visitabile fino al 7 febbraio 2021.
Un rumore assordante, che fa paura, che non lascia spazio ai pensieri. E poi il botto, l’esplosione, una luce accecante che squarcia il buio dell’Ex Chiesa di San Mattia, riducendo in frammenti i colori delle decorazioni parietali del 1700 un attimo prima di farle nuovamente inghiottire dall’oscurità e dal silenzio. Fotografie in bianco e nero scorrono e si alternano rapidamente sui sette schermi che occupano lo spazio antistante il presbiterio della chiesa: il tripudio di colori si spegne e lascia spazio al grigio dei ricordi, ad una verità incompleta ed offuscata, che negli anni ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per venire allo scoperto e che, ancora oggi, attende di essere riconosciuta.
La sera di quel lontano 27 giugno 1980 il volo con rotta Bologna – Palermo partì con due ore di ritardo a causa di un forte temporale e non arrivò mai a destinazione; in quella terribile esplosione per cui, a distanza di quarant’anni non sono ancora stati individuati dei colpevoli, persero la vita 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Alcuni dei corpi non furono mai recuperati e le indagini rischiarono presto di essere archiviate, salvo poi riprendere ma proseguire a rilento a causa di opacità giudiziarie e tasselli mancanti, apparentemente dissolti nel nulla. La narrazione audio-visiva di Stragedia è un momento di raccoglimento, un pugno dritto allo stomaco che fa riflettere e ci ricorda di non dimenticare, di continuare a lottare affinché la memoria di tutti gli innocenti che persero la vita all’improvviso e senza colpe possa sopravvivere e che, soprattutto, le famiglie possano finalmente ottenere giustizia per i propri cari.
Era il 2007 quando Nino Migliori ottenne il permesso di scattare le fotografie ai rottami dell’aereo: la carcassa del DC-9 – un colosso lungo 31 metri, smembrato in 2500 pezzi di grandi e piccole dimensioni – si trovava in stallo presso i depositi ATC di Bologna, in attesa di essere ricomposta e collocata in quello che oggi è il Museo per la Memoria di Ustica. Per quattro notti Migliori si chinò «con attenzione sorvegliata da delicata compostezza e pietoso rispetto», posando lo sguardo sul relitto ridotto in centinaia di pezzi ammaccati e accartocciati:
Quando nel 2007 seppi che si stava allestendo un Museo per la Memoria di Ustica sentii la necessità di fare un omaggio alle 81 vittime di quella tragedia. Poiché fin dall’antichità la luce e la fiamma che la produce, oltre che illuminare, hanno anche un significato di protezione, decisi di realizzare a lume di candela 81 fotografie di frammenti dell’aereo come fossero ceri votivi vibranti contro le tenebre in senso lato
L’artista utilizza una candela come unica fonte di luce per indagare le superfici metalliche e far emergere i dettagli, realizzando un corpus di immagini dal taglio frontale, drammaticamente ravvicinato. Le lamiere, sommerse per oltre sette anni a largo dell’isola di Ustica, appaiono agli occhi di chi ripercorre la storia di quel tragico evento nella loro più cruda essenza: sono brandelli di metallo, ammassi di bulloni, oblò di finestrini squarciati dall’esplosione, corrosi dal sale e dal tempo, che riemergono dai flutti e rimangono muti testimoni di una delle stragi più assurde della storia del nostro paese. L’occhio del fotografo allarga il campo, amplifica lo sfaldamento delle forme e apre la strada a nuove interpretazioni delle superfici, fino a sfociare nell’astratto e a far perdere la cognizione della reale dimensione degli oggetti fotografati.
A 13 anni dalla loro esecuzione le 81 fotografie di Nino Migliori sono state raccolte in un catalogo pubblicato da Edizioni MAMbo e vengono rielaborate sugli schermi di Stragedia, accompagnate da suoni ed effetti di grande impatto emotivo: la luce di una torcia, il rumore di un vetro che va in frantumi, gocce d’acqua che scivolano giù, idealmente, dai rottami di quel fantasma pesante 17 tonnellate, lasciando lo spettatore spaesato, inerme, totalmente incapace di mettere a fuoco la situazione, colpito da sgomento e inquietudine. Le lamiere del velivolo riemergono dall’acqua e si fanno portavoce delle storie di quelle 81 vite spezzate, in un vortice inarrestabile fatto di immagini e suoni che concorrono al totale coinvolgimento dello spettatore, avvolto dal buio e travolto dall’impeto della narrazione.
Il progetto espositivo apre la rassegna di eventi culturali Attorno al Museo promossa da Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica con Regione Emilia-Romagna, Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria di Ustica, Comune di Bologna – Quartiere Navile e nel rispetto delle norme sanitarie vigenti è visitabile a ingresso gratuito su prenotazione.