L’asta serale “20th Century” di Christie’s ha realizzato 340.851.500 dollari, guidata da Cy Twombly a 40 milioni e dal mega record di Stan, il T Rex da 31,8 milioni di dollari
New York, 6 ottobre 2020 – La presentazione è stata molto simile all’asta sperimentale “One” dello scorso luglio, ma con qualche novità volta a “spettacolarizzare” ancora di più la serata.
Dal pre-show con la conversazione tra l’art dealer Jeffrey Deitch, la giornalista Melanie Gerlis del Financial Times e Marc Porter di Christie’s subito prima dell’inizio dell’asta, alla musica con suspense poco prima dell’inizio della gara per un lotto guidata da Adrien Meyer, fino alle voci dei due “commentatori” presentati davanti alla telecamera in modalità “telegiornale” prima della vendita.
Quando il nuovo dipartimento “XX-XXI century” ha lanciato questa inusuale asta di ottobre, lo ha fatto come prova generale delle Big Auction di novembre (che, per la cronaca, secondo Bloomberg potrebbero essere spostate a inizio dicembre). Infatti molte delle opere in catalogo erano di qualità museale.
La stima pre-asta era di un realizzo minimo di 300 milioni di dollari. Nove i lotti invenduti e quattro i ritirati, sui 59 in catalogo. I “withdraw”: un olio di Henri Matisse del 1936 (8-12 milioni), “The Golden Pelvic” di Brice Marden (12-18 milioni), un disegno di Vincent van Gogh (600-800 mila) e soprattutto l’atteso ritratto di Marie-Thérèse Walter di Pablo Picasso, un brillante e colorato olio del 1934 intitolato “Tête de femme sur fond jaune” stimato 8-12 milioni.
La classifica dei top price
Il top price della serata è stato per Cy Twombly. Il suo “Untitled (Bolsena)” è stato battuto, senza gran gara, a 38.685.000 $ non molto al di sopra della stima pre-asta più bassa (35-50 milioni di dollari). Twombly ha realizzato questo dipinto dalla serie “Bolsena” mentre viveva in Italia, a Palazzo del Drago. Nell’estate del 1969 si trovava sul Lago di Bolsena, poco a nord di Roma. Qui Twombly ha completato quattordici opere di grandi dimensioni su sfondi chiari, ciascuna composta da un’ipnotica rapsodia di forme, linee, trame.
Secondo classificato Stan. Non è un pittore né un artista. Ma un Tyrannosaurus rex di circa 67 milioni di anni. Il suo scheletro che conta ben 188 ossa originali è stato venduto questa sera a 31,847,500 $, oltre cinque volte la stima più bassa. Stan, che prende il suo nome suo scopritore Stan Sacrison, è venuto alla luce nel 1987. E’ stato venduto a un cliente al telefono con James Hyslop, capo dipartimento “Science & Natural History” della maison. L’ultima volta che un esemplare così completo era arrivato all’asta era stato nel 1997, quando lo scheletro del T rex Sue era stato venduto per 8,36 milioni di dollari al Field Museum of Natural History di Chicago.
Il successo di questa vendita e il prezzo vertiginosamente più alto delle aspettative sembra confermare che il cross-collecting (combinare epoche e categorie, pratica che si è diffusa sempre più nel 2020) sia una strategia vincente per le major internazionali. Le vendite di Storia Naturale offrono in cataloghi ad hoc meraviglie della natura, dai fossili ritrovati a scheletri di creature ormai sparite e attirano collezionisti e appassionati che desiderano “elevare” i giganti scomparsi allo status di opera d’arte. Con la vendita di stasera Christie’s sembra aver “certificato” questo status di opera d’arte, inserendo Stan il T Rex in un catalogo di arte del XX secolo e soprattutto realizzando un nuovo record mondiale per un dinosauro venduto in asta. Aveva ragione Hyslop quando ha giustificato la scelta di inserirlo in questa vendita con queste parole: “È un pezzo così iconico del XX secolo che si adatta bene al contesto in cui lo stiamo offrendo”.
Tornando alla pittura. Nella classifica della serata segue al terzo posto con 31,275,000 $ un “Senza titolo” di Mark Rothko, che secondo Bloomberg sembra essere stato consegnato alla maison dal miliardario americano, padrone dei cosmetici Revlon, Ron Perelman insieme a “Women (Green)” di Willem de Kooning. Il Rothko è del 1967 ed era stimato 30-50 milioni. E’ uno dei più drammatici dipinti realizzati nell’ultima parte della carriera dell’artista, una delle sole quattro tele che ha completato dopo aver terminato la serie di dipinti per la Cappella Rothko. Per gran parte della sua vita ha lottato con i suoi demoni interiori, con emozioni che lo hanno portato ai vertici della creatività, ma che lo hanno anche trascinato negli abissi della disperazione. Come l’eterno conflitto tra Apollo e Dioniso, questo dipinto emana caratteristiche contrastanti. Il colore, per Rothko, era un veicolo per accogliere il dramma che sentiva inerente al suo lavoro. “Penso alle mie immagini come a drammi” ha detto una volta “Non sono un astrattista. Non mi interessa il rapporto tra colore o forma o altro. Mi interessa solo esprimere le emozioni umane di base: tragedia, estasi, sventura e così via”. L’opera era già stata venduta all’asta per 1,2 milioni di dollari nel 1998. Sembra che Perelman l’avesse acquistata privatamente nel 2002.
Il de Kooning (forse) di Perelman da una stima di 20-30 milioni di dollari ha fatto 23,260,000 $. Fa parte della serie “Women” ed è stato eseguito tra il 1953 e il 1955, dopo la mostra del 1953 alla Sidney Janis Gallery che ha ospitato il primo gruppo di dipinti di donne di de Kooning, che includeva “Woman I” (1950-1952) oggi al MoMa di New York e che il critico d’arte americano Peter Schjeldahl ha definito “il dipinto più controverso mai realizzato in America”.
Quarto classificato Pablo Picasso con i 29,557,500 $ realizzati dalla sua musa Dora Maar. Il ritratto “Femme dans un fauteuil” è stato dipinto il 19 giugno 1941, a poco più di un anno dall’inizio dell’occupazione nazista di Parigi. E’ parte di una serie di ritratti della Maar realizzati in quell’anno, che la mostrano vestita con abiti simili di colore blu. Alcuni di questi dipinti oggi si trovano in grandi musei, come il Musée Picasso di Parigi, il Kunstmuseum di Basilea e la Neue Pinakothek di Monaco. La stessa Maar ha documentato il presente lavoro fotografandolo insieme ad altri nello studio di Picasso in rue des Grands-Augustins.
“Nature morte avec pot au lait, melon et sucrier” di Paul Cézanne ha fatto 28,650,000 $. Rappresenta l’apogeo del lavoro di Cézanne ad acquerello. La provenienza era esemplare. Fu venduto dal mercante francese Ambroise Vollard ad Alexandre Berthier, un nobile francese (quarto e ultimo principe di Wagram) ucciso durante la Prima guerra mondiale. Successivamente l’opera è finita nella raccolta dei collezionisti americani Edsel ed Eleanor Ford nel 1933, e da allora è stata di proprietà privata della famiglia. Edsel Ford era l’unico figlio di Henry Ford, l’industriale americano e fondatore della Ford Motor Company.
Della collezione privata intitolata “A New York State of Mind: An Important Private Collection”, che ha offerto una selezione di opere che sottolineano la passione del collezionista per gli artisti di New York e mette in evidenza molti movimenti artistici emblematici che si sono sviluppati nella città tra cui l’Espressionismo astratto, “Untitled” di Joan Mitchell è stato venduto a 4,110,000 $ e ” MP” di Jean-Michel Basquiat a 4,590,000 $.
Tra le altre aggiudicazioni di rilievo, si segnalano i 13 milioni battuti per l’opera giovanile di Jackson Pollock “Red Composition”, che era offerta a una stima di 12-18 milioni. E’ stata dipinta in un momento cruciale quando l’artista si stava allontanando dagli elementi più figurativi della sua pratica precedente. Rappresenta il periodo durante il quale la pittura si libera dal pennello, uno sviluppo che rivoluzionerà per sempre questa pratica. Il dipinto è stato consegnato a Christie’s dall’Everson Museum di Syracuse, New York. La scelta del museo di vendere la tela è stata fatta per raccogliere fondi per perfezionare e diversificare la sua collezione e istituire un fondo per le future acquisizioni di opere d’arte di artisti di colore e donne artiste. Con “Red Composition”, Pollock aveva compiuto un passo importante per diventare, usando le parole di Peggy Guggenheim (tra le prime proprietarie dell’opera), “il più grande pittore dai tempi di Picasso”.
Buona gara per “I Will Not Paint Any More Boring Leaves (2)” di Cecily Brown venduto oltre la stima più alta per 5,070,000 e ” Vase d’anémones ” di Pierre-Auguste Renoir che da 800 mila è salito a 2,790,000.
Molto bene Damien Hirst (b. 1965) che al lotto n° 1 ha aperto l’asta con una battuta a 2,310,000 $ (contro una stima di 700 mila-1milione) per “Mickey”, uno dei tanti “tesori trovati” dalla grande impresa di Hirst per la mostra veneziana del 2017 “Treasures from the Wreck of the Unbelievable”.
Aggiudicazioni oltre le stime per “Blue Composition” di Sam Francis (3,150,000$), “Le nu couché” di René Magritte (6,870,000$), “Peasant Woman with Child on her Lap” di Vincent van Gogh (4,470,000$) e per due lavori provenienti da una collezione privata che non comparivano in asta da 25 anni: “Les deux amies” di Tamara De Lempicka venduto a 9,405,500 $ e “Herbstmeer XVI” di Emil Nolde che con la battuta a 7,344,500 $ ha realizzato il suo nuovo record mondiale.