A partire dal 19 ottobre 2020, la galleria Hauser & Wirth presenterà una serie di cinque nuovi dipinti dell’artista americana Amy Sherald in un’esibizione virtuale dal titolo Womanist is to Feminist as Purple is to Lavender.
Divenuta famosa per essere stata scelta da Michelle Obama come sua ritrattista ufficiale nel 2018, Amy Sherald (Georgia 1973) è una giovane pittrice americana che vive a Baltimora, nel Maryland. La sua produzione documenta l’esperienza degli Afro-americani negli Stati Uniti attraverso ritratti ad olio. Utilizza solo sfumature di grigio per i protagonisti che campeggiano al centro di composizioni semplici, lineari e prive di profondità.
Womanist is to Feminist as Purple is to Lavender è un’anticipazione della prima mostra personale della Sherald che aprirà a febbraio 2021 nella sede Hauser&Wirth di Los Angeles e trae titolo da una dichiarazione della poetessa ed attivista Alice Walker.
Nel dipingere questi quadri, la Sherald ha utilizzato per la prima volta la tempera, continuando però a servirsi di pigmenti delicati e di grisaglia, sua cifra stilistica. Sebbene ogni opera sia di piccole dimensioni, questi ritratti di donne nere a loro agio sanno rompere gli schemi della ritrattistica tradizionale che per molto tempo ha escluso uomini, donne e famiglie di colore.
I soggetti di Sherald sono altamente individualistici ed anonimi allo stesso tempo, poiché si ispirano a fotografie trovate online oppure all’immaginazione dell’artista. Si tratta di donne comuni atte a svolgere semplici attività del tempo libero: in un dipinto, una modella scalza indossa un vivace abito giallo a pois mentre siede su una bicicletta, in un altro invece una donna è rappresentata rilassata e seduta su una sedia di un arancione acceso.
Dunque, questi, più che semplici ritratti di donne, sono ritratti di uno stato di centralità, rilassamento e sicurezza. Sono soggetti senza tempo, il cui grigiore dei volti li avvolge nella privacy e nel mistero. Facendo dei neri americani il soggetto e la storia della sua arte, Amy Sherald pone al centro della storia americana coloro che sono da sempre trascurati e discriminati. Lo spettatore non deve far altro che incrociare lo sguardo intenso di queste donne e riflettere.
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