Alcuni nascono per diventare avvocati, altri per diventare urban artist: ma quando le due professioni si fondono, la toga e il pennello (o la bomboletta) danno vita a Frode.
Il “milanese” Domenico Melillo, è tornato in Italia dopo un altro successo, conseguito nella magica Finlandia. L’artista è infatti approdato, nello scorso mese di maggio, nella terra dei Lapponi per uno straordinario lavoro di Urban art. Il lavoro è stato realizzato nel paese di Maalahti (Malax), nord Finlandia, vicino al mare ove su un isolotto roccioso si trova il famoso faro di Strömmingsbådan.
L’art Factory “Malakta” ha organizzato il progetto, nell’ambito del festival chiamato “mural Rural”.
L’artista ha elaborato la bozza direttamente in loco, e nel rispetto delle norme anti covid, ha esplorato le zone circostanti, ricche di foreste, casette di pescatori e summer house di finlandesi. Il territorio gli ha dato grande ispirazione e la trasposizione di un volatile non presente a quella latitudine, nasce dall’interazione del suo stesso essere, come fosse egli stesso “l’animale esotico” in un periodo in cui viaggiare è permesso a ben precise condizioni, oltre al fatto che il Martin Pescatore, Kingfisher rappresenta il tributo dell’artista ai pescatori del luogo.
Ma ancor più, questo animale nella letteratura fiabesca, rappresenta (viste le naturali doti di gran pescatore che si butta a gran velocità nell’acqua nonostante le piccolissime dimensioni) la capacità di cogliere le opportunità che la vita ci presenta superando le paure.
Il Kingfisher rappresentato, ha preso la forma più idonea per la rappresentazione sulla superficie tondeggiante, puntando con lo sguardo esattamente verso la direzione della strada che porta al mare. L’idea originaria del progetto, ideato con l’amico artista finlandese Kyösti Linna, che lo ha supportato in fase realizzativa, ha il nome di Katzo Merta, che nella lingua finnica significa “Guarda il Mare”.
Vicinanza e somiglianza tra popoli in realtà vicini ma spesso percepiti distanti tra loro, due culture da completarsi ed integrarsi a vicenda, hanno dato vita a questo singolare intervento che oltre a rappresentare un inno al creato, ha segnato un nuovo avvicinamento e ritorno a quella quotidianità, ove il vicino o l’altro viene visto come una delle molteplici ricchezze di cui è costituita quella realtà sempre nuova, chiamata famiglia umana.